Eicma 2022: la Cina sempre più padrona del nuovo motociclismo?

Eicma 2022: la Cina sempre più padrona del nuovo motociclismo?

Come vi sembra questo salone? Nei primi due giorni questa domanda ci è stata rivolta un’infinità di volte. Ecco la nostra risposta

11.11.2022 09:45

In giro per il salone con dei colleghi, a un certo punto ci siamo fermati a osservare quello che avevamo intorno. A sinistra c’era lo stand molto grande di Keeway, Benda e MBP, il nuovo marchio premium del gruppo cinese QJMotor. A destra c’era quello della Benelli, pure questo molto grande e tutt’altro che anonimo. Nel padiglione attiguo si scorgeva l’insegna enorme di CFMoto. Spontanea ci è venuta una considerazione: vi ricordate quando si veniva in Eicma per vedere le novità delle grandi case tradizionali? Alcune di queste ovviamente ci sono ancora. Ma la prima cifra distintiva di questa Eicma2022 è la presenza massiccia delle case asiatiche. Cinesi in primo luogo, ma non mancano quelle di altri paesi. A cominciare dall’India, e dallo stand bello e curato di Royal Enfield, che visto il successo commerciale della Meteor 350, qui ha portato la Super Meteor 650.

E come ammette un amico che lavora per una grande casa premium, se fino a poco tempo fa i prodotti cinesi erano di basso livello qualitativo, oggi in molti casi sono entrati nella fascia dei prodotti di medio livello. E a breve saranno raggiungeranno quella dei prodotti di alto livello qualitativo.

EICMA, il momento delle tigri asiatiche

I cinesi stanno diventando concorrenti dei marchi premium. E a spingerli in questa direzione hanno contribuito le stesse case occidentali, con le molte joint-venture che hanno permesso ai cinesi di produrre su licenza. L’esempio più citato è quello di CFMoto, che ora propone la 800 MT con motore KTM. Ma c’è anche quello della Voge, che produce per BMW. E qui in fiera è presente una bellissima crossover 900 che adotta proprio il motore BMW, prodotto su licenza dalla Loncin, della quale Voge fa parte.

Di certo questa crescita qualitativa delle case cinesi porterà a un aumento dei loro listini, ma ci scommetteremmo sul fatto che continueranno a vendere a quotazioni convenienti. In fin dei conti è l’intero mercato che va in quella direzione, con la richiesta di moto di media cilindrata a costi il più possibile contenuti. E se non ne siete convinti, date un’occhiata alle novità presentate dai marchi premium. Honda Transalp XL 750, CL 500 e Hornet 750 bicilindrica. Suzuki V-Strom 800.

Però c’è qualcosa che non torna. Se i marchi premium si stanno orientando sui motori bicilindrici paralleli per contenere i costi, dalla Cina arrivano proposte differenti e inaspettate. La Benda ha presentato delle moto spinte da motori bicilindrici a V e un 500 4V, mentre MBP ha svelato dei V2 da 1000 cc. Possibile che in questo momento di grande incertezza a livello globale queste case abbiano investito tanti soldi per sviluppare nuovi propulsori? Certo che no. In realtà, come ci dice una persona ben informata, se in Cina hai i soldi per pagare – e loro li hanno -, ci sono un’infinità di produttori che offrono propulsori pronti. Case che magari fanno solo motori, che poi mettono sul mercato. E qualcuna ce n’è anche all’Eicma.

Non sono più "cinesate"

Andranno? Saranno affidabili? Aspettiamo di vederli omologati e in vendita, visto che in alcuni casi per ora manca il fondamentale passaggio alla Euro 5. Di certo però le moto che abbiamo visto sono curate. Tutt’altro che le classiche cinesate.


La MBP C1002V (sopra) adotta un motore V2 da 997 cc. Più in alto la proposta innovativa di Honda si chiama CL 500

Esplode l’offerta di caschi. Saranno affidabili?

Diverso il caso dei caschi. L’Eicma è piena di nuove marche con grandi stand zeppi di proposte colorate. Ma chi sono? È ancora un amico che lavora nel settore dei caschi a chiarirci le idee: sono le aziende cinesi che producevano caschi per tanti marchi occidentali, non di primo livello. Con la Pandemia le loro vendite si sono bloccate, hanno i magazzini pieni e hanno deciso di scendere direttamente in campo. In questo caso però qualche dubbio sulla sicurezza persiste, visti anche i recenti richiami disposti dalla Commissione Europea.

Ovviamente non si può fare di tante erbe un fascio, sicuramente c'è chi lavora con serietà e propone legittimamente dei prodotti perfettamente a norma. Ma in questo caso un po' di attenzione in più è dovuta.

Il salone delle medie

Quelli colti direbbero che Eicma2022 è il salone dell’understatement, con un riferimento diretto al verbo inglese che significa attenuare, minimizzare. Perché le protagoniste non sono più le moto che urlano, le sputafuoco da millemila cavalli.

Tutti oggi puntano sulle medie. Su quelle mid-size che non promettono troppo, e che alla fine, proprio per questo, danno più di quanto ci si aspetti. O forse danno proprio ciò che serve. Un motociclismo più a misura d'uomo. Vi abbiamo già citato gli esempi di Honda e Suzuki, ma vale un po’ per tutti. Anche per la Benelli, che a fianco della TRK 800, il cui arrivo sembra essere previsto per il prossimo giugno, oggi presenta inaspettatamente due versioni della TRK702. E mentre la 800 ha un nuovo motore, la 700 deriva dalla 500. Ed è più economica. Un segmento nel segmento. Perché è qui che si combatte la guerra. Come ha capito anche la Fantic, con il Caballero 700.

Ecco, l’Eicma 2022 secondo noi è questa. Un salone vivo, dedicato ai motociclisti di oggi, che non hanno i preconcetti di quelli di ieri. Un salone di moto a misura d’uomo, dove non mancano le novità e gli spunti diversi. Basta girare con calma fra gli stand e guardarsi intorno.

Il nuovo motociclismo è sotto i vostri occhi. Buon divertimento

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