Francia, motociclisti in piazza contro la revisione: non migliora la sicurezza

Francia, motociclisti in piazza contro la revisione: non migliora la sicurezza

A Lione i "motardes" sono scesi in piazza per protestare contro l'ìntroduzione dell'obbligo del controllo biennale per le moto, vista come misura non correlata alla sicurezza stradale 

Redazione - @InMoto_it

17.04.2021 10:49

Motardes ancora in rivolta. Dopo la manifestazione dello scorso febbraio, quando circa un centinaio di motociclisti si sono riuniti per protestare contro il divieto di sorpasso delle auto in colonna, nei giorni scorsi (10-11 Aprile) altri motociclisti sono scesi in piazza per far sentire alta la voce contro l'introduzione dell'obbligo di revisione della moto ogni due anni.

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QUELLA DIRETTIVA CHE NON PIACE

La norma che in altri Paesi della UE (Italia compresa) è obbligatoria da qualche anno ed impone un controllo tecnico ogni due anni per moto e ciclomotori, sta per approdare anche nel Paese d'Oltralpe che al tempo ottene una esenzione dal provvedimento. 

Ricordiamo che l'applicazione di questa norma sarà in vigore nel 2022 in Francia e segue le direttive della Commissione Europea che ha chiesto che tutti i Paesi membri rendano operativa la direttiva 2014/45/UE che prevede il controllo per moto e ciclomotori (come avviene da noi) immatricolati, nella fattispecie, a partire da gennaio 2020.

Una imposizione che ai cugini francesi non sembra andare molto a genio. E ne hanno mostrato il disappunto riunendosi a Lione in place Bellancour. I motivi che hanno spinto la FFMC (Federazione Nazionale dei Motociclisti in Collera) a battere i pugni son da ricercarsi sostanzialmente nella "poca utilità" della revisione come strumento per scongiurare incidenti derivanti da guasti meccanici. 

"Perché gli studi dimostrano che un guasto tecnico colpisce solo una piccola minoranza di incidenti motociclistici, stimati allo 0,3% della mortalità" spiegano quelli della FFMC.

lnsomma, è un provvedimento che ha poco a che fare con la sicurezza, scrivono i rappresentanti della FFMC poichè "la sicurezza si ottiene attraverso l'educazione, non con la coercizione, soprattutto quando questo vincolo è totalmente slegato dalla realtà a favore di falsi esperti che sono veri uomini d'affari, nel peggiore dei sensi. Continueremo a denunciare questo scandalo fino alla fine, in Francia e in Europa!"

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