L’Italia verso il lockdown generalizzato: cosa cambia per gli spostamenti?

L’Italia verso il lockdown generalizzato: cosa cambia per gli spostamenti?

Il 15 novembre il Governo deciderà se trasformare l’interno Paese in zona rossa e allora le restrizioni più rigide andranno a colpire tutte le regioni. Quali sono gli spostamenti consentiti? Lo spiegano le faq

Redazione - @InMoto_it

11.11.2020 ( Aggiornata il 11.11.2020 16:58 )

Il 15 novembre sarà una data fatidica per l’Italia. In questo giorno, infatti, il Governo deciderà come proseguire riguardo alle restrizioni messe in atto fino a ora. È stato lo stesso premier Conte a confermarlo: “Da qui a domenica capiremo se la curva va in una direzione o nell’altra”. Questi giorni saranno cruciali, infatti, per capire se tutte le regioni italiane verranno dichiarate zona rossa e se arriveranno divieti e limitazioni. Insomma, un lockdown generale.

Spostamenti e multe

Ma cosa succede agli spostamenti? Nelle zone rosse ci sono già molte regole restrittive che, ben presto, potrebbero essere applicate a tutta Italia. Cerchiamo di capire, con l’aiuto di alcune faq del Governo, qual è l’attuale situazione di alcune regioni e quella probabilmente futura del resto della penisola. Tutto ciò anche per non incappare in violazioni e, di conseguenza, multe decisamente salate. Per non chi rispetta le regole previste per gli spostamenti nelle zone rosse c’è il rischio di una multa di 400 euro (ridotta a 280 se si paga entro cinque giorni). Se viene indicato un nome o un indirizzo falso nell’autocertificazione si rischia una pena da 1 a 6 anni di reclusione. Infine, per chi non rispetta la quarantena incappa in una sanzione penale con arresta da 3 a 18 mesi e in una multa da 500 a 5.000 euro.

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Alcune faq del Governo

Si può uscire per andare al lavoro? E a trovare parenti o congiunti? 

All’interno dell’area rossa è vietato ogni spostamento, sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi (inclusi quelli dell’area gialla o arancione), ad eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (per esempio l’acquisto di beni necessari) o motivi di salute. Non è consentito far visita o incontrarsi con parenti o amici non conviventi, in qualsiasi luogo, aperto o chiuso. Sono consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione per uscire, è obbligatorio restare a casa, per il bene di tutti.

Gli spostamenti devono essere giustificati in qualche modo? È necessario produrre un’autodichiarazione? 

Si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

Chi è sottoposto alle misure della quarantena o dell’isolamento, si può spostare?

No, è previsto il “divieto assoluto” di uscire di casa per chi è sottoposto alla misura dell’isolamento, essendo risultato positivo al virus, o della quarantena precauzionale qualora sia stato identificato come contatto stretto di caso COVID-19. In tale ultimo caso è consentito uscire, utilizzando un mezzo privato, esclusivamente al fine di effettuare gli accertamenti diagnostici prescritti dal medico, evitando i contatti con altre persone e osservando scrupolosamente tutte le misure precauzionali, tra cui l’obbligo di indossare la mascherina.

Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”?
È sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al (dal) lavoro, anche tramite l’autodichiarazione di cui alla FAQ n. 2 o con ogni altro mezzo di prova, la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.

Se abito in un Comune e lavoro in un altro, posso fare “avanti e indietro”?
In questi casi lo spostamento è giustificato per esigenze lavorative, se non è possibile lavorare da casa.

Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrarvi?
Sì, si potrà rientrare, comunque, per la prima volta, dopo il 6 novembre 2020. Successivamente, gli spostamenti saranno consentiti solo negli ambiti e per i motivi chiariti alla FAQ n. 1.

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