Test per la patente automatizzati? Singapore a lavoro per il 2023

Test per la patente automatizzati? Singapore a lavoro per il 2023

Iniziano le prove sugli aspiranti motociclisti: il Circuito di Guida Intelligente è connesso con una apposita due ruote per valutare gli errori tramite sensori, telecamere e dispositivi

Redazione - @InMoto_it

13.04.2021 ( Aggiornata il 13.04.2021 11:55 )

In futuro sarà un esaminatore “virtuale” a dirci se abbiamo superato o no le prove per la patente. A Singapore, qualcuno sta lavorando da qualche anno a questa eventualità e i tempi sembrano maturi per trasformare le ipotesi in realtà. Dal 2017, infatti, è stato il governo ad annunciare l’idea di un Circuito di Guida Intelligente (IDC), per valutare gli aspiranti piloti.

Intelligent Driving Circuit

Da quattro anni si lavora al progetto, con lo scopo di introdurlo pienamente dal 2023. Ora è tempo di test e il Ministero degli affari di Singapore intende provare il circuito – completamente automatizzato – con i motociclisti, prima di metterlo a disposizione anche delle quattro ruote. A supervisionare i primi tentativi ci sarà la polizia stradale, che valuterà gli esiti del test computerizzato sulle moto in modo da decidere se applicarlo anche alle automobili. Come ha dichiarato un portavoce della polizia, infatti, “Il sistema automatizzato sarà usato solo nella componente del circuito di guida del test e non durante la parte del test finale su strade reali, poiché ci sono difficoltà pratiche nel sostituire il tester umano per la componente su strada”.  

Tutte le voci del test

Sul circuito sarà utilizzata una moto appositamente progettata per interagire con l’IDC: sensori, telecamere e dispositivi valuteranno gli eventuali errori di guida da parte dei candidati, come: mancato raggiungimento della velocità minima di 30 km/h prima di eseguire una frenata di emergenza per le moto di categoria 2B; mancato raggiungimento dei 40 km/h nello stesso caso per le moto 2 e 2A; non guardare dritto davanti a sé quando si tiene il manubrio con entrambe le mani; non tenere entrambe le ginocchia ai lati del serbatoio; mettere i piedi a terra prima che la moto sia ferma; tenere la moto col piede sinistro al momento dello stop; fermarsi senza stabilità della moto; frenare senza forza sufficiente; applicare la frizione prima di frenare; azionare i freni troppo presto; non chiudere l’acceleratore per sfruttare il freno motore; non utilizzare insieme i freni anteriori e posteriori; non mantenere la distanza di sicurezza su terreno bagnato; inclinare la moto per più di 45°; cadere dalla moto. Se questi test risulteranno efficaci all’80%, si proseguirà con l’utilizzo dell’IDC anche per le auto, mentre sarà necessario il 100% di efficacia prima che il governo accetti l’introduzione effettiva del sistema per gli esami di guida.

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