Per arginare lo strapotere Ducati in SBK la Casa giapponese scese su strada ed in pista con la bicilindrica (SP-1 e poi SP-2) per battere la Rossa sul suo stesso terreno
La VTR 1000 SP-2 ha fatto grossi passi in avanti sotto il profilo dinamico rispetto alla SP-1, in strada come in pista, risultando più facile ed equilibrata nel comportamento della ciclistica. Alla resa dei conti sente meglio le regolazioni delle sospensioni al punto da risultare più armonica e fluida nei cambi di inclinazione, nettamente però meno reattiva di avantreno sui fondi sconnessi oppure quando capita di entrare in curva con i freni ancora pinzati. Nel misto stretto non è molto maneggevole e, in certi casi, la forcella affonda notevolmente impedendo al pilota di esprimersi al meglio nell'impiego al limite. Spalancando l'acceleratore lo sterzo tende ad alleggerirsi ma, nel complesso, la precisione direzionale su veloce è infastidita da qualche oscillazione solo in presenza di evidenti malformazioni del fondo stradale.
Evoluzione della SP-1 fu la risposta Honda allo strapotere Ducati con la bicilindrica in SBK. Grazie alle Sp-1 e SP-2 Honda battè la "Rossa" sul suo stesso terreno e con Colin Edwards vinse due mondiali tra le derivate di serie
Guarda la galleryCi aspettavamo qualcosa in più dal rendimento dell'impianto frenante, caratterizzato da una certa legnosità nelle lunghe decelerazioni da parte della coppia di dischi anteriori, mentre l'unità posteriore pecca in fatto di modulabilità richiedendo un certo sfrozo per rendere al meglio.Passando al motore il bicilindrico Honda è parso un po' fiacco e affaticato nel rendimento, un tantino rumoroso sotto il profilo meccanico, a dispetto di una potenza di 121 CV rilevati alla ruota. Sale bene dai bassi e medi regimi e spinge forte agli alti, seppur in maniera più pacata rispetto magari al bicilindrico Ducati 999. La velocità massima si attesta sui 271 km/h.
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