Yamaha XT500 del 1988 venduta "in cassa" per 84mila euro

Un esemplare mai assemblato, rimasto nella cassa originale, supera ogni stima all’asta di RM Sotheby’s a Monaco
Yamaha XT500 del 1988 venduta "in cassa" per 84mila euro
© LOIC KERNEN @2025 – RM Sothebys

Antonio VitilloAntonio Vitillo

Pubblicato il 24 ottobre 2025, 12:45

Dopo quasi quarant’anni dalla sua produzione, una Yamaha XT500 fa parlare ancora di sé. Non per la sua versatilità d’uso, neppure per essere stata uno dei primi modelli a far pensare alle enduro-stradali.

Ma per un singolare record: un esemplare del 1988, rimasto integralmente nella cassa di spedizione originale, è stato venduto ad un’asta RM Sotheby’s, a Monaco di Baviera, per 84.000 euro, che è cifra ben oltre le stime iniziali di 15-25 mila.

Superstite prestigiosa

L’XT500 in questione, proveniente da un concessionario francese e mai assemblato, è uno degli ultimi superstiti – e che superstite, è il caso di sottolineare – di una serie che segnò un’epoca. Presentato nel 1976, il modello montava un robusto monocilindrico quattro tempi da 499 cc, alimentato a carburatore e raffreddato ad aria.

Con 32 CV e 155 kg di peso, era una moto semplice e indistruttibile, perfetta per viaggiare correndo pochi rischi di rotture, soprattutto affrontando il fuoristrada. Il suo equilibrio, infatti, si creava fra la semplicità della meccanica e l’affidabilità, qualità che hanno portato l’XT500 anche ai successi alla Parigi-Dakar.  

Installazione o motocicletta?

La moto venduta all’asta ha il serbatoio intonso, ovviamente non conosce asfalto, ha l’odometro a zero, avrà sicuramente gli pneumatici “secchi”. L’insieme, perciò, è più simile a un’opera di design, un’installazione artistica, il cui messaggio è il tempo che si è fermato, piuttosto che essere un mezzo da guidare. Sembra comunque essere una delle pochissime XT500 “in cassa” rimasta immacolata per quasi quarant’anni.

Il paradosso

Se per i collezionisti si tratta di un pezzo unico, viene da pensare come la vera curiosità stia però in un paradosso: se il nuovo proprietario dovesse decidere di aprire la cassa e assemblarla, quale potrebbe essere il suo valore? Perché ciò che si è pagata, non è tanto una moto, ma l’illusione di possedere un pezzo intatto di storia del motociclismo risalente al 1988.

 

Foto LOIC KERNEN @2025 – RM Sothebys

 

 

 

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