Rewind, Yamaha FZ750: Troppo Forte!

Rewind, Yamaha FZ750: Troppo Forte!

Una sportiva stradale che ha messo le basi per la rinascita del marchio Yamaha, e una delle principali protagoniste degli anni '80. Con la FZ il passo in avanti è stato importante, anche se non era una moto perfetta

09.09.2022 13:01

LA PROVA DEL 1985

Evidentemente con l'evoluzione tecnica che caratterizza il mondo motociclistico, i record sono destinati ad avere breve durata. La FZ750 è stata infatti in grado di ritoccare le eccezionali prestazioni che abbiamo rilevato a suo tempo per la  GSX-R 750 Suzuki.  La velocità massima raggiunta è abbondantemente superiore a 235 km orari, e soprattutto è facile da conseguire, visto che si coglie appena 1500 metri dopo la partenza. Ma non è da considerarsi un limite invalicabile visto che il poderoso allungo in fuorigiri, consente alla quadricilindrica Yamaha di sfruttare completamente i vantaggi delle scie o del vento a favore, aumentando ulteriormente la punta velocistica. Anche in accelerazione ha fornito prestazioni formidabili, anche se ci sembrano ancora più esemplificativi i 21,18 secondi per coprire il km da fermo con velocità di uscita superiore a 228 km orari.

Anche la Yamaha FZ 750 appartiene a quella categoria di motociclette che a dispetto delle sempre più numerose ed articolate proposte stilistiche si presenta come un veicolo ancora originale. Bassa, acquattata e decisamente sviluppata in lunghezza, è ben caratterizzata dal netto contratto fra le forme lisce ed affilate della zona superiore costituita dalla carrozzeria, con la parte inferiore dove imperano tecnica e neropaco: avantreno e retrotreno, l'impianto di scarico col groviglio dei collettori, e le personalissime linee del propulsore decorato con coperchi color oro. Tutto risulta proiettato in avanti, quasi trascinato dall'originale cupolino ben esteso trasversalmente, incorporante un largo gruppo ottico a sezione rettangolare.

Non c'è stata, per questa Yamaha, un'eccessiva ricerca della confezione del prodotto. Le maggiori attenzioni sono state dedicate al fatto tecnico ed alla meccanica, che è costruita in maniera davvero pregevole, con accoppiamenti perfetti tanto che dopo i 3500 km della nostra prova, non abbiamo riscontrato alcun trafilaggio o trasudamenti di sorta lungo i contorni di questo avanzato propulsore. Un pelo meno accurata è la costruzione del telaio con abbondanza di saldature in vista, mentre anche l'impianto di scarico non ha un rivestimento particolarmente uniforme. alcuni componenti della carrozzeria acquisiscono gioco mentre tra le altre cose non esaltanti vanno citati i supporti delle pedane posteriori del passeggero: un semplice tubo di acciaio ripiegato. inoltre va lamentata la mancanza di un qualsiasi sistema di sicurezza che segnali quando la stampella laterale è abbassata o che comunque la richiami in sede. Particolari di pregio con il quale da tempo la Yamaha equipaggia i suoi migliori veicoli, sono le protezioni che riparano i terminali di scarico dal contatto con la suola in gomma del pilota e sono fissati elasticamente alla piastra portapedane in alluminio.

 il quadricilindrico della FZ 750 è un propulsore totale, senza mezzi termini il migliore della categoria. non è Infatti dotato soltanto di una elevatissima potenza massima, ma vanta pure formidabili bassi regimi e un allungo pressoché interminabile, per inibire il quale, bene hanno fatto i tecnici Yamaha ad impiegare un limitatore che taglia l'accensione raggiunti gli 11800 giri. La FZ fornisce accelerazioni estremamente eccitanti e tanto gratificanti per gli esibizionisti. Basti pensare che ci si produce facilmente in lunghe sgommate e, volendolo, in interminabili impennate fino alla quarta inserita. La curva di erogazione è semplicemente formidabile e l'ampissima. si può procedere in sesta con un filo di gas anche a meno di 1000 giri e poi spalancare di colpo l'acceleratore senza ottenere rifiuti o ammanchi: Il tiro è fluido e rotondo e s' irrobustisce notevolmente ad appena 3000 giri, tanto che se si riesce a mantenere almeno questo regime si può affrontare qualsiasi strada, anche in salita, come se si disponesse di un efficiente cambio automatico. la FZ750 nel corso della nostra prova non ha accusato il benché minimo inconveniente meccanico. l'unica noia è stata di natura elettrica: un corto circuito che ha mandato in tilt il dispositivo di avviamento, con conseguente bruciatura del relativo fusibile.

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