Suzuki T125 Stinger, nuovi orizzonti 

Suzuki T125 Stinger, nuovi orizzonti 

Sorprendente, piacevole e assolutamente diversa da tutto quello che all’epoca era presente sul mercato

Giorgio Scialino

20.12.2018 08:42

Con questo modello presentato nel 1969, la Suzuki scavalcò tutti gli schemi più ortodossi regalando ai più giovani una moto destinata ad entrare nella storia. Si chiamava Stinger e, sebbene condividesse alcune parti con altre Suzuki in produzione, la moto era un prodotto completamente nuovo, sia per estetica che per concezione. IL TELAIO presenta una conformazione diversa da qualsiasi cosa l’industria giapponese avesse in produzione in quel periodo. Suzuki ha pubblicizzato questo telaio dandogli il nome di Triform, non mancando di sottolineare sia la sua rigidità che la sua leggerezza.

Suzuki T125 Stinger - LE FOTO

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Sorprendente, piacevole e assolutamente diversa da tutto quello che all’epoca era presente sul mercato

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IL DOPPIO SCARICO ALTO è uno dei tratti più distintivi della moto e contribuisce alla linea filante che aveva come obiettivo il mercato in espansione dei giovani centauri. In termini di prestazioni la Stinger doveva sottostare alla Yamaha AS1, ma in quanto a carisma ed eleganza oscurava completamente l’avversaria. Il design del motore ricordava quello dell’italiana Rumi Sport del 1951, ma le somiglianze si fermavano al solo livello estetico.

IL BICILINDRICO ORIZZONTALE 2T raffreddato ad aria di Suzuki monta un cambio a 5 marce, ha i carter interni divisi orizzontalmente e una cilindrata di 124 cm³ con un rapporto di compressione di 7,3:1. La potenza massima dichiarata era di 15 CV a 8.500 giri/min, sufficiente a spingere il mezzo fino a punte di 120 km/h. Se l’idea sviluppata da Suzuki di disegnare un motore orizzontale sia stato un tentativo per abbassare il baricentro della moto o un semplice esercizio di stile, non ci è dato saperlo. La cosa certa è che dopo, nulla di simile è più apparso nella gamma della Casa giapponese, e che la produzione di questo motore si ferma nel 1971, dopo soli tre anni.

LA MECCANICA DELLA MOTO rimane praticamente invariata per tutto l’arco della produzione, e in Europa il modello è stato venduto anche per tutto il 1972. Forcella e ammortizzatori sono protetti da soffietti in gomma e ogni dettaglio appare curato, come dimostrano le numerose parti cromate. Il ponte di comando prevede un manubrio alto munito di traversino e comandi in alluminio.

LA PLANCIA DI CONTROLLO può contare su due strumenti analogici: tachimetro/contachilometri e contagiri, che al loro interno inglobano tre spie di servizio. La versione del 1969 aveva un peso dichiarato (a secco) di 103 kg, e una capacità del serbatoio carburante di 8 litri.

A TUTT’OGGI, per chi ama le moto vintage ed è alla ricerca di una moto divertente da poter usare quotidianamente, la Suzuki Stinger si presenta come candidata ideale ed ha una schiera affezionata di estimatori di ogni età.

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