Compatti e di aspetto simpatico, in realtà non erano proprio così docili. Ecco una carrellata di “zanzare” in formato ridotto che non passavano certo inosservate
C’È DA DIRE CHE LE VELOCITÀ DICHIARATE ERANO SPESSO OTTIMISTICHE, ma in ogni caso la velocità massima raggiungibile da alcuni di questi mezzi era più che doppia rispetto ai 40 km/h previsti dal Codice. Per avere un prodotto ancora più esclusivo, la Fantic Motor, sul suo Super Roket del 1972 installò l’allora più evoluta versione del Minarelli P4 , denominata SP, che con un carburatore Dell’Orto SHB 19/19 dichiarava quasi 7 CV a 8.800 giri/min.
TRA LE PRIME AZIENDE a credere in questo segmento ci fu anche la Italjet di Leopoldo Tartarini, il cui Go-Go fu sicuramente tra i più apprezzati e originali. Telaio a doppia culla per il Rocket della C.F., mentre l’originalissimo Oscar Can-Am interpreta la sua struttura in modo alquanto personale. Infine, tra i più conosciuti e sicuramente tra i più ricordati – e non certo per la sua sobrietà – c’è l’America Junior della Giulietta Peripoli che, come segnala il nome, nonostante le dimensioni mignon, si rifà alle opulente cavalcature yankee.
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