20 cinquanta degli anni '70 - Vi-Vi Sport Special 50

20 cinquanta degli anni '70 - Vi-Vi Sport Special 50

Redazione - @InMoto_it

01.04.2013 ( Aggiornata il 01.04.2013 14:53 )

Uno sportivo italiano motorizzato dapprima con il motore tedesco Victoria a tre marce con comando a pedale e, in seguito, con il P4 della Minarelli   Rispetto ai marchi del settore che erano sinonimo stesso del segmento – Malanca, Italjet, Testi, ecc. – Vi-Vì è per i più un nome sconosciuto. Questo marchio appare per la prima volta nel 1956 su un ciclomotore utilitario e il nome è l’insieme delle iniziali di Viberti, il cognome dei titolari dell’azienda, e Victoria, la Casa tedesca che forniva i motori. Inizialmente nata a Torino, l’azienda viene successivamente venduta alla Ceruti di Pontevico, in provincia di Brescia, ma il nome rimane immutato. Con la nuova gestione oltre che a produrre ciclomotori utilitari, la Vi-Vì si dedica anche alla produzione di un modello sportivo denominato Sport Special (la fantasia dei nomi riguardo ai vari modelli sembra inversamente proporzionale rispetto alla fantasia e alla capacità messe in campo per la realizzazione degli stessi...), che fa la sua prima apparizione al Salone di Milano del 1965. Il modello viene proposto con il motore tedesco Victoria a tre marce, dove il comando a pedale agisce sul selettore mediante dei leveraggi esterni ed è infulcrato sullo stesso asse della messa in moto. La linea è sobria, ma valida e curata. C’è un bel serbatoio lungo di foggia classica, abbinato a una sella moderatamente lunga e dal profilo arcuato, ma è soprattutto il telaio a farsi notare, con la sua struttura a doppia culla chiusa e le linee curve dei tubi che dall’asse del forcellone salgono verso il serbatoio. La dotazione di serie prevede i semimanubri, un tappo carburante ad apertura rapida e forcella ed ammortizzatori con le molle in vista. Mozzi e cerchi sono in lamiera, con il freno anteriore che mostra una finta presa d’aria sul lato destro. Passano due anni (1967) e alla consueta vetrina milanese viene presentata la seconda serie dello Sport Special, insieme a un modello fuoristrada con un telaio a doppia culla superiore di concezione alquanto originale, che sarà in seguito ripreso dalla Italjet per il modello Piranha. Il restyling ha il suo punto di forza nella sostituzione del motore tedesco a tre marce con un più consono e sicuramente più esuberante Minarelli P4 che, proposto con un carburatore Dell’Orto di 19 mm Ø con cornetto di aspirazione libero, consentiva punte velocistiche al di sopra degli 80 km/h e una potenza massima di oltre 4 CV. Oltre al motore è stata sostituita anche la sella. La precedente forma arcuata cede il passo ad una più filante, con un rostro finale appena pronunciato e una ricercata colorazione grigia e nera intramezzata da un bordino rosso. Per il resto, componentistica e linea rimangono inalterati: è da segnalare l’accurata ed elegante colorazione che si rifà ai modelli sportivi dell’epoca di cilindrata superiore. Il telaio è verniciato in arancione/marrone metallizzato, e lo stesso colore è presente sul serbatoio e sui fianchetti, in coppia con ampie parti in argento, colore che è presente anche sui parafanghi e sul carter catena. Il tutto intramezzato da piacevoli filetti oro. Purtroppo saranno le ultime proposte del marchio, che da lì a poco cesserà la produzione. 13044twl

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