“Altrimenti ci arrabbiamo”: com'è nata la Dune Buggy di Bud Spencer 

“Altrimenti ci arrabbiamo”: com'è nata la Dune Buggy di Bud Spencer 
"Dopo un viaggio negli USA era stato colpito da..."

Dario Ballardini

15.05.2025 ( Aggiornata il 22.05.2025 09:26 )

Tre minuti e 11 secondi. Tanto è il tempo che Bud Spencer rimane in sella nel film “Altrimenti ci arrabbiamo”, eppure è bastato quel tempo brevissimo per creare un mito. Senza quelle scene, la motocicletta guidata dal gigante buono non avrebbe potuto spuntare più di un migliaio di euro sul mercato delle moto d’epoca, essendo un veicolo poco diffuso, tecnicamente opinabile e legato a un marchio poco conosciuto; invece oggi per una Motozodiaco Tuareg ci vogliono 20.000 euro e anche più, ammesso che ne troviate una. C’è un folto gruppo di appassionati che se le contende, soprattutto italiani e tedeschi, attivissimi sul profilo Facebook dedicato a quella strana motoretta con le ruote larghissime, e disposti a spendere cifre folli per portare a termine un restauro. Tutto merito di quella apparizione. E del successo di un film che più di cinquant’anni dopo – uscì nel 1974 – resta tuttora un cult.

Indice:

  • La lite per la Dune Buggy
  • Motozodiaco Tuareg: la nascita di un mito
  • La storia 
  • Com'è nata la Dune Buggy? "Dopo un viaggio negli USA era stato colpito da..." (pag.2)
  • "Senza l’aiuto di Testi, forse la Tuareg, non sarebbe mai nata" (pag.2)
  • La prova: "Alla prima curva ho rischiato di andare dritto(pag.3)
  • Che fine ha fatto la Tuareg usata nel film (pag.4)

Altrimenti ci arrabbiamo: la lite per la Dune Buggy

Ricordate la Dune Buggy rossa con la capotina gialla?
Bene Kid, Bud Spencer e Terence Hill, la vincono a pari merito in una combattuta corsa di rallycross automobilistico, e non potendola dividere decidono di contendersela in una sfida a birra e salsicce. Durante il confronto irrompe una banda di malviventi che distruggono il locale e speronano la Dune Buggy facendola incendiare. Ben e Kid ne pretendono una nuova, “altrimenti ci arrabbiamo”, e questo dà il via a una serie di confronti e scazzottate che si conclude con la capitolazione del “Capo”: Ben e Kid ottengono due Dune Buggy, una per uno, ma nel carosello dei festeggiamenti si speronano nuovamente e una delle due auto prende fuoco. Ne resta una sola e i due, nuovamente, decidono di giocarsela a birra e salsicce. Pugni che stendono gli avversari ma non fanno male, risse dove vola di tutto ma non c’è una goccia di sangue: una bella differenza rispetto ai film d’azione splatter che oggi riempiono il grande schermo e le televisioni...

Motozodiaco Tuareg: la nascita di un mito

È qui che salta fuori la fatidica scena in motocicletta. Kid sfugge ai cattivi in sella a una Ossa 250 e loro lo inseguono alla guida di un nugolo di Ducati Scrambler. Impennate, derapate in mezzo al bosco – perché Massimo Girotti, in arte Terence Hill, la moto la sa guidare davvero – fino a quando non si trovano opposti ai due lati di un grande prato. E qui a fianco dello smilzo Kid e della sua moto con le ruotine sottili compare Bud Spencer, grande e grosso, in sella ad una moto con gommone grandi e grosse, strappando la risata.
È il momento in cui nasce il mito della Motozodiaco Tuareg. I buoni afferrano due pali di legno e, a lancia in resta, come cavalieri medievali, disarcionano i cattivi suonandoli come tamburi. 

Dune Buggy: chi li portò in Italia

Anche se di quella moto finora non avete sentito parlare molto, non crediate che sia senza arte né parte, perché dietro ha una storia curiosa. Fu il suo papà, Mario Zodiaco, a importare in Italia il fenomeno delle Dune Buggy che negli anni ’70 facevano furore, e fu sempre lui a inventare nel 1976 il Motor Show, il salone bolognese animato da donne e motori, moto e auto da strada e da corsa, che nel 2007 arrivò a toccare 1.273.000 spettatori.

La storia

Ma forse è meglio andare per ordine. A metà degli anni ’60 negli Stati Uniti imperversavano le Dune Buggy, automobili scoperte con il motore in bella vista, carrozzerie in plastica dalle fiancate ad onda montate sul pianale del maggiolino Volkswagen, e gomme larghissime per andare sulla sabbia.
Zodiaco, geniale e vulcanico, decise di fare la stessa cosa in Italia e alla fine del 1968 lanciò la prima Dune Buggy, distribuita in scatola di montaggio dalla sua ditta All Cars.
Un’idea che fu seguita da diversi altri, tanto che presto si cominciarono a produrre Dune Buggy complete ad opera di diversi marchi: la Mirage, e poi quella costruita fino al 1974 dalla Autozodiaco, e la Puma che invece nasceva a Roma. È proprio una Puma l’automobile contesa del film, e la cosa non sorprende vista la vicinanza con Cinecittà. La Motozodiaco invece arrivò in maniera curiosa. Lo racconta lo stesso Mario Zodiaco nella sua biografia “Nel segno dello zodiaco”: "Un giorno mi chiamò Fred Bongusto – il cantante di 'Una rotonda sul mare', popolarissimo tra gli anni ’60 e ’80, n.d.a. – e mi informò di aver prestato la sua Tuareg al regista Marcello Fondato per le riprese di un film dal titolo: 'Altrimenti ci arrabbiamo', con Bud Spencer e Terence Hill. Bongusto si scusò per non avermelo detto prima. Da parte mia, lungi dall’arrabbiarmi, gli risposi che ero lusingato dell’opportunità, che significava una buonissima pubblicità. Dopo l’uscita del film, infatti, mi arrivarono varie richieste anche da parecchie agenzie pubblicitarie". 

Com'è nata la Dune Buggy? "Dopo un viaggio negli USA era stato colpito da..." (pag.2)

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