Le moto più strane di sempre: la storia delle "Feet Forward"

Le moto più strane di sempre: la storia delle "Feet Forward"

Non a cavallo con la schiena dritta, ma sdraiati su un sedile come se ci si trovasse in una comoda poltrona. Ci hanno provato in molti, ma nessun progetto ha mai sfondato

30.04.2024 14:51

Viviamo in un mondo nel quale la motocicletta è universalmente riconosciuta come un mezzo che si cavalca, mentre negli scooter ci si siede. Questa è - a grandissime linee - la distinzione principale fra una tipologia di due ruote e l'altra, le uniche alternative che il mercato delle due ruote a motore conosce di questi tempi.

Molti non sanno, però, che più volte si è cercata una terza via, identificabile nello schema "Feet Forward", letteralmente con i piedi in avanti, che in realtà ha come caratteristica principale non quella di allungare le gambe (succede anche in moto e scooter) ma di poggiare la schiena su un comodo sedile. Vi raccontiamo un po' di cose a riguardo.

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La storia delle Feet Forward

Wilkinson TMC

La storia di questo particolare schema tecnico è molto lunga e mette le radici nel 1911 con la Wilkinson TMC (dalla famosa Wilkinson Sword che produce le lamette), una moto 850 a 4 cilindri in linea realizzata con un concetto di lusso che prevedeva una seduta con i piedi in posizione molto avanzata e una poltroncina con schienale al posto della sella, con il motore tra le gambe o dietro il guidatore, in modo da tenere la seduta più comoda possibile e il baricentro molto in basso. Queste sono le caratteristiche che saranno comuni al concetto fino ai nostri giorni, anche se l'evoluzione non ha portato alla diffusione capillare e l'intera storia delle Feet Forward rimarrà nascosta seppur mai realmente abbandonata.

Fino al primo dopoguerra, abbiamo visto altre declinazioni sul tema, come la Ner-A-Car del 1918, una strana moto con il guidatore incassato fra le due grandi ruote, e la piccola serie Avro Monocar del 1926, che replica una piccola auto con due ruote e un abitacolo. I progetti poi hanno preso anche strade lontane dalla comodità e dal lusso verso gli anni '50, quando il concetto di Feet Forward è stato applicato ai mezzi da record di velocità, come ad esempio la NSU "Flying Ammock", con il pilota sdraiato all'interno dell'abitacolo streamliner e con il motore alle sue spalle.

Avro Monocar

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