Cosa può imparare un motociclista esperto da un passeggero alla prima esperienza

Cosa può imparare un motociclista esperto da un passeggero alla prima esperienza

Qualche giorno di giro turistico tra Alto Adige, Tirolo e bassa Baviera con una passeggera che non era mai stata in moto prima. Dalla sua esperienza abbiamo imparato alcune cose dell'essere motociclista che vale la pena condividere

Il maestro Zen Shunruyu Suzuki-Roshi ha detto: "Nella mente del principiante ci sono molte possibilità, in quella dell'esperto poche". Queste parole mi sono rimbalzate nella mente quando, dopo un giro di circa 700 km in moto, ho avuto un feedback del tutto onesto dell'esperienza della mia compagna di viaggio, che ha condiviso la sella con me senza essere mai stata su una motocicletta prima di allora. Una principiante totale che si è ritrovata a vivere un'avventura del tutto nuova con una moto non proprio adatta a lughi chilometraggi come la Ducati Scrambler 1100 Tribute Pro

Se per lei era la prima volta in assoluto, per me era la prima volta in viaggio con una persona completamente ignara di cosa volesse dire andare in moto, e questo ha portato alla luce un'esperienza del tutto particolare che ha dato la possibilità ad entrambi di imparare qualcosa. A lei, prima di tutto, di scoprire un nuovo modo di vivere il concetto di "viaggio", e a me di vedere - o meglio di rivedere - il mondo delle due ruote da una prospettiva vergine che nella mente di un esperto è stata ormai messa da parte, e che nella sua semplicità è tutt'altro che banale.

Il primo approccio di chi non è interessato alle moto

La mia passeggera non solo non è mai stata in moto, ma non è mai stata minimamente interessata a fare l'esperienza prima d'ora. E' molto importante sapere questo, perchè si tratta di una dimensione mentale scevra da qualsiasi aspettativa. E infatti "l'addestramento" pre partenza è stato tanto basico quanto ricco di informazioni. Dal salire e scendere e dove mettere le mani, al cercare di spiegare come l'accelerazione e le frenate agiscono sul corpo, fino al più difficile concetto di "accompagnare" la moto in piega per mantenere un assetto neutro e una guida sicura. 

Perchè noi ci siamo abituati, non ci facciamo caso soprattutto perchè la moto la guidiamo, ma le forze fisiche che agiscono sul corpo quando siamo in moto sono sempre una sorpresa quando è la prima volta. Per alcuni è eccitante e l'adrenalina spinge a provare più emozioni, chiedendo più velocità e più pieghe, per altri è inusuale e pauroso e il corpo può reagire mettendosi sulle difensive, chiedendo di andare piano e limitare le sensazioni forti. Nel caso della mia compagna di viaggio si è presentato il secondo scenario: "Per favore vai piano", e io sono andato piano.

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