E' uno dei designer motociclistici più discussi di sempre, benchè il suo mestiere principale non sia quello di disegnare moto e le sue creazioni si contino sulle dita di una mano. Perchè è rimasto così tanto nella mente dei motociclisti?
Aprilia Motò 6.5: la pazza idea di Philippe Starck
Non la progettò un ingegnere ma un architetto famoso: Philippe Starck antepose l’estetica alla funzionalità. Non era perfetta e non fu un successo: oggi è diventata un mito
Guarda la galleryI prototipi moto che ha fatto non sono andati in produzione, e l'unica moto che ha raggiunto i concessionari è stata un flop commerciale... perchè si parla ancora di Philippe Starck nell'ambiente moto e che segni ha lasciato il suo veloce passaggio in questo mondo? La risposta che possiamo dare è una sola ed è semplice: Starck ha provato a ribaltare le logiche... ma per spiegarlo dobbiamo fare un giro un po' più lungo.
I designer moto sono generalmente formati in scuole di stile automotive concentrate sull'unire tecnica, linee e interessi commerciali. L'obbiettivo del mestiere è quello di creare mezzi che si vendono e che generano profitto, ma Starck e Beggio hanno provato a ribaltare la situazione e a andare avanti di puro istinto con un progetto che lo stesso designer ha definito "spirituale" e non commerciale.
E questa visione ha creato il tentativo di rivoluzione: con Starck non si adattava lo stile alle richieste tecniche e del mercato ma piuttosto è la tecnica che si è dovuta spremere per soddisfare l'arte e dare coerenza a un sogno. Il telaio ovale, lo scarico basso e curvo e il radiatore a filo del telaio della Motò sono elementi artistici e non pratici, votati alla gloria del progetto più che alle economie di produzione e all'efficienza. Tutto questo è stato troppo nuovo e troppo strano per i motociclisti, che non erano abituati a qualcosa del genere e non l'hanno capita. E' andata commercialmente molto male.
E come sempre accade per chi fa arte, è solo dopo anni che si comprende il vero valore di un'opera, e di fatti la Motò e tutto il lavoro di Starck come designer motociclistico è in fase di profonda rivalutazione in questi anni. Da flop a cult è un attimo, soprattutto per chi riesce a capire che il nostro Philippe è stato un pessimo designer moto, ma un grande artista e libero pensatore.
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