Philippe Starck: cosa succede quando un Interior Designer crea una moto?

Philippe Starck: cosa succede quando un Interior Designer crea una moto?

E' uno dei designer motociclistici più discussi di sempre, benchè il suo mestiere principale non sia quello di disegnare moto e le sue creazioni si contino sulle dita di una mano. Perchè è rimasto così tanto nella mente dei motociclisti?

21.06.2022 10:27

Philippe Starck è un architetto e designer francese che nella sua lunga carriera ha disegnato edifici, elementi di arredo, mezzi di trasporto, elettrodomestici, oggetti per la casa e chi più ne ha più ne metta. Un "tuttologo" del design che è riconosciuto in tantissimi ambiti come il realizzatore di prodotti di successo. La sua opera più conosciuta in assoluto è lo spremiagrumi Juicy Salif del 1990, ma ci sono anche importanti edifici in giro per il mondo e lo yacht Venus di Steve Jobs. Ovviamente anche le motociclette sono parte del suo portfolio e - come in tutte le altre avventure in cui si è cimentato - le sue realizzazioni fanno parlare ancora di lui, benchè sia da tempo "fuori dal giro". Starck ha un suo studio ma non ha un suo brand, questo significa che realizza design su commissione per le aziende ed è così che è entrato nel mondo delle motociclette, dalla porta principale della sede Aprilia a Noale.

Quali moto ha realizzato?

Il Patron Ivano Beggio incontrò in modo quasi fortuito Starck al Salone del Mobile del 1991 e fra loro ci fu subito una intesa particolare, che sfociò in un contratto e una commissione per uno scooter dal design innovativo, che poi si concretizzò nel prototipo Lama. Era il concept di design di un cinquantino presentato ai concessionari durante un dealer meeting e bocciato in tronco per un'estetica troppo particolare e fuori da ogni logica di design motociclistico.  Fondamentalmente questo era l'elemento che stuzzicava Beggio, portare un occhio esterno dentro il mondo delle due ruote e cercare di rivoluzionare il design con prodotti iconici e molto particolari.

Nonostante il flop del Lama, Starck ricevette finalmente la commissione da Aprilia per la realizzazione della prima moto di serie ed ebbe in mano un foglio bianco con il motore monocilindrico della Pegaso 650 disegnato sopra... tutto il resto era a pura discrezione del designer e il risultato è quello che tutti conosciamo come Motò 6.5. Abbiamo parlato approfonditamente di lei in questo articolo, con tutta la storia del progetto, e seppure anche questa moto commercialmente risultò un insuccesso, per alcuni fu instant-classic e ora è un oggetto di culto.

Si provò ancora una volta con la X-Ray nel 1996, maxi naked dotata del motore V2 della RSV Mille (che non era ancora uscita), ma alla fine ci si arrese al fatto che questo tipo di design non piaceva al grande pubblico e rimase soltanto un prototipo. A seguire, dopo che Aprilia gli fece ciao ciao con la mano, si occupò sporadicamente del mondo moto e l'ultima creazione (sempre prototipo) è quella della Voxan Super Naked XV realizzata attorno al bicilindrico a V della serie V1000. 

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