Fenomeno supersportive: quando la race replica faceva sognare

Fenomeno supersportive: quando la race replica faceva sognare

Con gli occhi di oggi ci sembra assurdo che una nicchia del mercato come quella delle supersportive fosse nella parte alta delle classifiche di vendita in Italia, ma il fenomeno che ha scavallato il millennio è ancora nel cuore degli appassionati

21.06.2021 ( Aggiornata il 21.06.2021 09:15 )

CBR 1000 RR, Kawasaki ZX-10R, R1 e GSX-R 1000, come CBR 600 RR, ZX-6R, R6 e GSX-R 600/750 sono le vere protagoniste di questo periodo: gli appassionati sono andati fuori di testa con le gesta dei loro piloti preferiti in pista, e ogni stagione era accompagnata da un modello nuovo. I vari "Model Year" si susseguivano a raffica e tanti appassionati erano pronti a cambiare la moto ogni anno anche solo per l'aggiornamento grafico o per quei pochi cavalli in più della versione successiva.

Rewind, Yamaha YZF-R1 '97: la rivoluzione di Iwata FOTO

Rewind, Yamaha YZF-R1 '97: la rivoluzione di Iwata FOTO

Era il 1997 quando la Yamaha svelò al mondo la nuova YZF-R1. Una moto che sapeva trasmettere rare sensazioni a chi l'avesse guidata. Rappresentò una svolta nel mondo delle moto supersportive (di William Toscani)

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Da nicchia a fenomeno popolare, e ritorno

Le superportive erano diventate, come per magia, anche commuter quotidiani casa-lavoro, moto per andare a farsi la sparata in pista ma anche un weekend con zaino e borsa da sella al seguito. In giro si vedevano solo loro e nella bocca degli appassionati c'erano sempre le sigle di cui sopra. Ci fa strano, di questi tempi, pensare all'irrazionalità della diffusione capillare di moto studiate per la pista nella vita di tutti i giorni, guidate da motociclisti più o meno esperti, ma tutti pronti a spaccarsi la schiena su strada proni sul serbatoio pur di essere parte di quel magico fenomeno.

C'è da ammettere, però, che non si è trattato proprio di psicosi collettiva. Le supersportive sono state senza dubbio il "caso" del primo decennio dei 2000, ma non erano solo loro le moto che si vendevano, rimanevano le naked quelle più apprezzate in assoluto e le crossover cominciavano a scalare la graduatoria trainate dalla BMW R1100/1150GS. Rimane comunque un fenomeno unico nella storia delle due ruote per il fatto che i "flagship models" (ovvero i mezzi di nicchia esclusivi e costosi, creati per portare avanti l'immagine sportiva e la tecnologia dei vari brand) fossero diventati anche best seller.

Rewind: Kawasaki Ninja ZX-10 R 2004, forza bruta FOTO

Rewind: Kawasaki Ninja ZX-10 R 2004, forza bruta FOTO

Quando uscì la Ninja ZX-10 R rivoluzionò il concetto di supersportiva per Kawasaki, concetto che dopo ulteriori sviluppi negli anni diede vita alla Ninja plurivittoriosa in SBK con Sykes e Rea (di William Toscani)

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In seguito alla pesante crisi del 2008/2009 e nel decennio seguente gli appassionati hanno iniziato di nuovo a pensare in modo più razionale e i mezzi manubri sono andati pian piano a sparire dalle Top30 di tutti i paesi europei, tornando al loro più consueto ruolo di mezzi di nicchia supertecnologici e carissimi nati per eccellere nelle competizioni e trainare le vendite dei modelli "da mercato". Tra il 2019 e il 2021 abbiamo assistito alla completa sparizione di alcuni modelli 600 che sono stati parte fondamentale del fenomeno: la CBR 600 RR e la R6, e una lacrimuccia ha solcato il viso di molti appassionati. Lunga vita alle supersportive e alla magia che sono riuscite a portare nel cuore dei motociclisti.

Suzuki GSX-R 750 "SRAD" FOTO

Suzuki GSX-R 750 "SRAD" FOTO

Presentata alla fine del 1995 ed uscita poi sul mercato nel 1996, la media di Hamamatsu rese pan per focaccia alle proposte di Ducati (916) e Honda (CBR 900 R) e lo fece a modo suo. Nuovo il telaio, così come il motore, e nuova era la carenatura, con il caratteristico codone a ogiva. I dati dichiarati erano da record: peso di 179 kg per una potenza all'albero di 130 CV a 11.500 giri ei 80 Nm di coppia massima a 10.000 giri.

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