Quando si parla di motociclette e di statura, di solito l'argomento più comune sono i problemi che deve affrontare chi è più basso della media. Se l'altezza scende sotto i 170 cm, infatti, gestire alcuni tipi di motociclette può diventare complicato e servono modifiche alla sella e alle sospensioni.
Negli ultimi anni la situazione è molto migliorata, anche perché ci sono sempre più donne che vanno in moto e i costruttori si sono dovuti adeguare. Invece non si parla mai di chi vuole andare in moto ed è molto alto, diciamo dai 190 cm in su.

Avere un'altezza del genere, infatti, porta senza dubbio dei vantaggi, ma anche diversi svantaggi e, in alcuni casi, preclude l'utilizzo di alcune motociclette. Personalmente lo posso dire con certezza, essendo alto 201 cm e andando su due ruote da quando ho 14 anni (in realtà anche da prima, ma in zone private, chiuse al traffico ecc.ecc.).
Se da un lato l'altezza risulta un vantaggio quando si tratta di spostare la moto da fermo, di mettere saldamente il piede a terra o di evitare di appoggiare la motocicletta per terra in situazioni particolari, come il classico tornante strettissimo dello Stelvio, dall'altro pone anche non pochi limiti.

DISTANZA TRA SELLA E PEDANE

Il problema non è l'altezza della sella da terra, ma la distanza di quest'ultima dalle pedane: la famosa triangolazione sella-pedane-manubrio. Infatti, più la sella e le pedane sono vicine, più le gambe si piegano e assumono posizioni faticose.

Gli esempi più classici sono due: quello della supersportiva e quello di alcune custom. Nel primo caso le gambe sono così piegate che diventa impossibile alzare la punta del piede per usare il cambio, oppure spostare la punta del piede sulla pedana interna alla curva, per aprire il ginocchio e fargli accarezzare l'asfalto.

L'ALTEZZA DEL MANUBRIO

Nel secondo caso, invece, le ginocchia sono così alte rispetto al sedere che si fa fatica a mandare il peso in avanti, avendo sempre la sensazione di cadere indietro. Tutto questo senza considerare la distanza dal manubrio, perché se le ginocchia salgono troppo, le manopole possono toccarle quando si usa tutta la corsa utile, magari per completare una curva stretta.

Questo problema diventa ancora più grave su molti scooter, dove i molto alti si ritrovano con le ginocchia a pochi centimetri dal manubrio e dunque nell'impossibilità di ruotarlo fino a fine corsa.

SE LE TIBIE SBATTONO

Siete impressionati? Non ci avevate mai pensato?
Bene, sappiate che è solo l'inizio, perché poi ci sono le moto dove chi è alto oltre 190 cm non riesce proprio a salire in sella. È il caso di alcune Moto Guzzi, dove le tibie vanno a sbattere sui cilindri, oppure di alcune tourer pure come la Honda Gold Wing o la BMW K1600 GT; in questi ultimi casi accade che la distanza ridottissima tra sella e pedane proietta le ginocchia in avanti, peccato che poi vadano a scontrarsi con la carenatura integrale che, di fatto, diventa un impedimento.

LE SUPERSPORTIVE

Tornando alle supersportive, negli ultimi anni sono diventate così compatte che per uno “spilungone” è proprio impossibile salirci, nel senso che le gambe non riescono a entrare negli incavi del serbatoio. Poi, come se non bastasse c'è il problema della protezione aerodinamica, ma questo vale anche per le moto meno prestazionali. Per chi supera i 190 cm, non c'è mai un cupolino abbastanza alto da garantire la corretta protezione aerodinamica, dunque bisogna ricorrere all'aftermarket.

ACCESSORI E ARTIGIANI

Il mercato degli accessori e degli artigiani è l'unico a cui i molto alti possono affidarsi per cercare di sistemare al meglio la moto per le proprie esigenze, ovvero per cercare di distanziare la sella e le pedane. Ma quando il limite è dato dal serbatoio, dalla carena o dai cilindri, allora non c'è niente da fare. L'unica via è quella di cambiare moto e di trovarne una più adatta alle proprie esigenze.