Secondo i dati raccolti da Polizia Stradale e Carabinieri. dal 14 dicembre 2024 al 13 luglio 2025 in Italia sono state ritirate 43.003 patenti, di cui 21.543 per uso del cellulare alla guida. Questo significa che la metà di tutte le patenti che sono state ritirate in questo periodo appartenevano a persone che guidavano tenendo il telefono in mano. Sono molte di più di quelle ritirate per guida in stato di ebrezza, che si fermano a poco meno di 9.000 e questo dato la dice lunga su un'abitudine pericolosissima che sta diventando sempre più diffusa.
Basta guidare nel traffico di qualsiasi città italiana per qualche minuto per contare facilmente decine di automobilisti che guidano con lo smartphone sulla mano con cui non tengono il volante (a volte anche su quella con cui lo tengono) e notare che il loro sguardo non è sulla strada bensì sullo schermo e per diversi secondi di fila. Non serve stare a ricordare quante decine di metri percorre un'auto in un secondo, soprattutto quando la velocità sale, per capire quanto questo comportamento sia pericoloso.
Ma evidentemente molta gente non se ne rende conto, perché continua a farlo. Del resto quando un oggetto diventa quasi un'estensione del proprio corpo, lo si tende a dare per scontato, senza pensare a che impatto possa avere su determinate azioni. Paradossalmente da questo punto di vista erano molto meglio i vecchi telefoni cellulari, quelli con cui si telefonava e basta; almeno con questi il dispositivo rimaneva attaccato all'orecchio e la testa era dritta, con lo sguardo in direzione della strada. Non era comunque giusto, ma almeno lo sguardo era rivolto in avanti, sul panorama esterno, e non nell'abitacolo dell'auto.
Questo vuol dire che quando si gira in città con le due ruote si è attorniati da decine di automobili guidate da persone che letteralmente non sanno dove stanno andando. Qui non stiamo parlando di chi non mette la freccia o di chi non dà la precedenza, pessime abitudini con cui i motociclisti hanno imparato a confrontarsi da tempo, per non essere tamponati un giorno sì e un giorno no. Stiamo parlando di guidatori che per diversi secondi di fila, cinque o magari dieci, non hanno nessun controllo sulla loro automobile.
Quindi, che cosa si può fare per difendersi da costoro, quando si guida uno scooter oppure una moto? Il primo consiglio è quello di alzare al massimo il livello di attenzione, attivando una specie di radar e cercando di guardare sia vicino a sé sia più lontano, per avere sempre una visione globale della situazione. Poi, mentre ci si avvicina a un'auto, magari per sorpassarla, bisogna cercare di guardare attraverso il lunotto posteriore (sperando che non sia oscurato) per capire se chi guida ha una gestualità particolare.
Questo perché tenere lo smartphone in mano mentre si guida fa compiere alcuni movimenti con il braccio e con la spalla, che si possono vedere anche dall'esterno. Allo stesso modo, bisogna osservare lo specchietto esterno corrispondente al lato dell'auto da cui ci si trova: se stiamo per sorpassare spostandoci a sinistra, cerchiamo di guardare lo specchietto di sinistra, per capire se lo sguardo del guidatore è alto e rivolto verso la strada, oppure basso e rivolto verso il telefono. Con un minimo di pratica si riesce a capire in pochi secondi.
L'ultima cosa che si può osservare è se l'auto procede in linea retta oppure no. Spesso chi guida guardando e maneggiando lo smartphone, non si rende conto che muove impercetibilmente la mano con cui tiene il volante. Così facendo l'auto sterza di uno o due gradi a sinistra o a destra e, osservandola da dietro, si può percepire che si muove in diagonale rispetto alla carreggiata. Può sembrare una cosa da poco ma invece è un indicatore importante di distrazione. Questo era l'ultimo consiglio specifico, mentre quello generale è di farsi venire sempre un dubbio in più, prima di fare qualsiasi manovra guidando lo scooter o la moto.
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