KTM sposterà tutta la produzione in India?

KTM sposterà tutta la produzione in India?
Secondo il nuovo azionista di maggioranza Bajaj, la produzione in Europa è "morta". Il piano di abbassare i costi di produzione per risollevare l'azienda, però, mette in crisi i posti di lavoro austriaci

15.09.2025 ( Aggiornata il 15.09.2025 11:48 )

KTM sta per affrontare un cambiamento strategico profondo sotto la guida del suo nuovo azionista di maggioranza, Bajaj, che non esita a delineare quali siano gli aggiustamenti necessari per restituire salute e competitività al marchio austriaco. Abbiamo seguito tutte le vicende che hanno portato a questa situazione, e ora è arrivato il tempo delle decisioni strategiche che arrivano direttamente dall'India. 

Come cambierà KTM nel prossimo futuro?

Rajiv Bajaj, amministratore delegato di Bajaj Auto, ha rilasciato di recente dichiarazioni molto chiare durante un’intervista con CNBC in cui si è detto convinto che per KTM non possano più essere ignorate certe “verità industriali”: il marchio si è spinto troppo lontano dalla propria identità, la gamma è diventata troppo dispersiva, con troppi modelli, troppe versioni, troppi segmenti, e questo rende l’intera struttura troppo complessa tanto nella ricerca e sviluppo quanto nella gestione quotidiana per concessionari, officine e fornitori.

Alla base della strategia che Bajaj intende imprimere ci sono quindi precise esigenze: "ripristinare il marchio al suo nucleo", rientrare nei valori da cui KTM è nata, concentrandosi sulle motociclette (quindi lasciando perdere bici e auto) e abbassando radicalmente i costi di produzione, cosa che in Europa diventa sempre meno sostenibile per volumi significativi.

Vogliono spostare tutto in India?

In particolare Rajiv Bajaj ha affermato che la produzione in Europa “è morta” (parole dure) quando si tratta di costi competitivi, mentre paesi asiatici come l’India — con la sua filiera industriale e i suoi fornitori — offrono margini molto più alti e condizioni di produzione più favorevoli. Un dato che ha citato è che le KTM prodotte in India e destinate all’export garantiscono un margine operativo lordo superiore al 30 %, proprio grazie al vantaggio competitivo dei costi.

Non si tratta però solamente di spostare la produzione per risparmiare: Bajaj suggerisce che dopo aver semplificato la gamma KTM e ristabilito la nitidezza del marchio, queste misure possano dare slancio a una nuova fase di crescita per KTM, che altrimenti rischia di perdere efficacia nel mercato globale.

In conclusione, la traiettoria che si delinea vede chiaramente KTM in una nuova veste molto più "asiatica", con un grande punto di domanda riguardo la forza lavoro e l'indotto austriaco che in questo caso stanno già tremando. Se queste mosse saranno attuate come promesso, KTM potrebbe ritrovare margini più solidi e una maggiore efficienza, ma dovrà anche fare attenzione a non perdere ciò che rende il brand distintivo agli occhi degli appassionati e non diventare un surrogato di quanto fatto finora. Staremo a vedere...

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