I contratti a termine in scadenza a giugno non sono stati prolungati e il ricorso al part-time ciclico verticale è stato ridotto. Sono queste le due misure decise da Ducati Motor Holding per adeguarsi alla situazione attuale del mercato moto, non solo italiano ma anche internazionale. Per la Casa di Borgo Panigale, infatti, gli Stati Uniti sono il secondo mercato dopo l'Italia - nel 2024 9.589 moto sono state consegnate nel Belpaese e 6.993 negli States, seguiti dalla Germania con 6.575 - e la congiuntura attuale non è assolutamente favorevole tra la svalutazione del dollaro e le continue minacce di dazi da parte di Trump.
Pure il mercato italiano delle motociclette, peraltro, non gode di ottima salute, visto che nei primi sei mesi del 2025 è calato del 15%, per un totale di 81.933 moto immatricolate. Così l'azienda emiliana ha deciso di non allungare i circa 450 contratti a tempo determinato in scadenza nel bimestre maggio giugno. Negli anni scorsi nella prima metà dell'anno se ne erano registrati anche 500, perché solitamente è in questo periodo che si concentra oltre i due terzi della produzione. Il secondo semestre, invece, rappresenta un terzo della produzione e di solito sono necessari solo 100-150 lavoratori a termine. Ma per la restante parte del 2025 ne serviranno solo una cinquantina, forse anche meno.
La situazione dei part-time ciclici verticali, invece, è diversa e riguarda circa 150 dipendenti a tempo indeterminato che sono stati assunti nel biennio 2023-2024. Il loro contratto prevede l'impiego per minimo 8 mesi all'anno, ma di solito l'impegno è per 10-11 mesi. Quest'anno, invece, questi due o tre mesi extra saranno garantiti solo per una parte di loro e Ducati è al lavoro con i sindacati per distribuire in maniera equilibrata il poco lavoro extra. Inoltre, bisogna sottolineare che le 40 assunzioni a tempo indeterminato previste già dal 2023 non sono in discussione.
"Ducati è un’azienda stagionale che vede il picco di produzione nei primi sei mesi dell’anno. La pianificazione aziendale avviene secondo le stime del mercato che ci aspettavamo fosse in leggera flessione. Per questo motivo, dato lo scenario generato da dazi, guerra commerciale, guerre e incertezze varie abbiamo rivisto la pianificazione dei prossimi sei mesi dell’anno senza prorogare i contratti a tempo determinato che erano in scadenza, cosa che invece era accaduta in alcuni anni passati" è stato il commento di Ducati, che nel 2024 ha fatturato più di un miliardo di euro per il terzo anno consecutivo, consegnado 54.950 moto e definendo un margine operativo del 9,1%.
"L’attuale scenario globale ha generato un impatto significativo sul mercato delle due ruote che è calato a doppia cifra rispetto allo scorso anno. In questo contesto Ducati, azienda solida, forte di una sequenza di vittorie in campo sportivo e di una gamma con ben dieci prodotti nuovi previsti per il 2025, conquista quote di mercato, cioè va meglio del mercato pur registrando gli effetti, in modo decisamente minore, di questa crisi globale" ha concluso l'azienda emiliana".
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