Scarichi aftermarket, niente più manomissioni

Approvate le linee guida per limitare il rumore degli scarichi aftermarket ed evitarne la manomissione (per esempio, la rimozione del dB-killer)

Scarichi aftermarket, niente più manomissioni

Pubblicato il 18 marzo 2025, 13:05 (Aggiornato il 21 mar 2025 alle 11:52)

Dopo aver annunciato in Italia le linee guida messe a punto dall’associazione Europea dei Costruttori di Motocicli (ACEM), in collaborazione con i principali produttori di scarichi aftermarket (Akrapovic, Arrow, Giannelli, Lafranconi, LeoVince, MIVV e SC-Project), per limitare le emissioni sonore dei motocicli, Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ha espresso stamane soddisfazione per la loro acquisizione nel Regolamento ONU n. 92.
Ma cosa significa tutto questo?

Addio dB-killer removibile

Per capire il significato di quanto approvato, bisogna leggere per l'appunto le linee guida. Che sono piuttosto chiare a riguardo. Cercando di riassumere, di fatto si vietano tutti quei sistemi per la “rimozione-facile” del dB-killer, nonché del cono di uscita, a meno che questi siano elementi puramente estetici e non influenzino il livello di emissioni sonore. In altre parole, dB-killer e altri sistemi per la riduzione del rumore devono essere solidali con lo scarico stesso.

Il lavoro, portato avanti dal 2023 anche dall’associazione internazionale IMMA oltre che da ANCMA stessa, aveva come obiettivo quello di evitare interpretazioni delle norme antimanomissione dei silenziatori di scarico e chiariva i requisiti tecnici per garantire la robustezza delle soluzioni di fissaggio dei silenziatori e dei dB-killer, al fine di impedirne la facile rimozione. Tra le novità, accanto allo stop alla rimozione selvaggia del dB-killer dal silenziatore, compaiono nella norma anche indicazioni ben precise circa le procedure antimanomissione dei software, ove presenti, sugli scarichi.

 

"Un segnale importante, che rafforza l’immagine e la cultura motociclistica"

Il presidente ANCMA Mariano Roman si è espresso così: “L’impegno delle aziende italiane del settore, che rappresentano un’eccellenza riconosciuta in Europa e nel mondo, è un segnale molto importante, che rafforza tutta la filiera, l’immagine e la cultura motociclistica”.
Soddisfatto anche il Segretario Generale dell’ACEM Antonio Perlot, che ha evidenziato come “L’adozione delle nuove disposizioni è un passo importante verso un maggior rispetto degli attuali standard normativi”.

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