Piaggio: l'Ape vola via dall'Italia, non sarà più prodotta a Pontedera

Piaggio: l'Ape vola via dall'Italia, non sarà più prodotta a Pontedera

Stop alla produzione di uno dei simboli del Made in Italy, "parente" della Vespa. Ecco dove continuerà a vivere ora

Redazione - @InMoto_it

02.12.2024 ( Aggiornata il 02.12.2024 11:12 )

Nel 1948 Piaggio presentò un progetto destinato a fare la storia: si tratta dell'Ape, un tre ruote diventato il simbolo del Made in Italy, proprio come la Vespa . Per molti anni è stato un supporto, un aiuto, anche un pezzo di storia da ammirare, ma, purtroppo, come ogni cosa, c'è una fine e anche per questo, è arrivato. 

Piaggio non realizzerà più l'Ape negli stabilimenti di Pontedera. Nonostante questa triste decisione, l'Ape continuerà a vivere in India, dove la produzione non si fermerà.

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Capone: "È una scelta in qualche modo obbligata"

Angelo Capone, segretario Fiom Pisa, ha detto che “al di là dell'aspetto romantico del legame col territorio è una scelta in qualche modo obbligata. L'Ape è un Euro 4 a due tempi, immaginare un due tempi Euro 5 è una cosa complicata dal punto di vista della meccanica. Sarebbe necessario cambiare la motorizzazione ma a quel punto non sarebbe più un'Ape.”

Nacci: "Con le attuali normative non ci sono più margini per produrre in Italia"

Si è espresso in merito nche per Samuele Nacci, segretario provinciale Uilm, "con le attuali normative non ci sono più margini per produrre in Italia. Il nostro dispiacere è per un pezzo di storia di Pontedera che se ne va, con l'Ape che sarà ancora realizzata in altri stabilimenti di altri Paesi. Forse certe leggi sono state introdotte un po' frettolosamente, sembra che solo l'Europa si preoccupi dell'inquinamento, mentre al resto del mondo non frega nulla".

Pur essendo stati messi da oggi in cassa integrazione 1.100 dipendenti della fabbrica, non aleggia uno stato di preoccupazione circa il rischio del loro impiego, segno che dopo queste tre settimane di pausa, dovrebbero tornare senza problemi.

Capilli: "Ci sono altri modelli da sviluppare su cui investire"

Flavia Capilli segretaria regionale Fim Cisl, ha dichiarato: "Quando ci hanno comunicato la notizia c'è stata preoccupazione sul momento, però abbiamo avuto rassicurazioni sul fatto che ci sono altri modelli da sviluppare su cui investire, le linee saranno riorganizzate, anche se spiace per questo 'pensionamento'". In ogni caso resta "una cauta preoccupazione, che c'è sempre quando ci sono di mezzo gli ammortizzatori sociali. Tre settimane di cassa integrazione per 1.100 operai hanno comunque un impatto forte. Però il vero tema è sapere quanto prima su quali prodotti saranno fatti gli investimenti, come avverrà la riorganizzazione. Ancora non lo sappiamo". 

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