Dagli acquisti online di veicoli che in realtà non esistono, fino alla richiesta di risarcimento per un incidente orchestrato: come riconoscere questi raggiri
Conoscete la trappola del motociclista?
Un trucchetto subdolo messo in atto da alcuni criminali in sella al loro mezzo a due ruote per raggirare gli automobilisti. L'obiettivo è quello di simulare incidenti stradali al fine di avanzare richieste di risarcimento. In Italia, purtroppo, è qualcosa di estremamente comune, così come la truffa dell'acquisto on line, con pagamenti effettuati dai venditori i quali però non riceveranno mai il veicolo richiesto.
Moto e pezzi di ricambio spacciati per made in Italy: sequestro record!
I truffatori, generalmente in coppia, puntano il conducente di un’auto e si piazzano in mezzo alla strada facendo dei cenni. La vittima, pensando di dover rallentare o fermarsi, finisce per avvicinarsi. Così una seconda moto, comparsa improvvisamente alle sue spalle, entra in collisione con il veicolo in modo intenzionale. Il primo motociclista si dilegua rapidamente, lasciando che il complice finga di essere la vittima di un incidente, con tanto di foto “dimostrative” da usare come prova del danno. Questi scatti saranno poi presentati alle compagnie assicurative o addirittura all'automobilista per chiedere il risarcimento.
Il prio consiglio è quello di scattare foto del luogo, annotare il numero di targa e, se possibile, coinvolgere eventuali testimoni. Sul web, evitare di fare acquisti da venditori sconosciuti o che richiedono pagamenti immediati.
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