Sulla tangenziale di Parigi il lane splitting non è più ammesso: perché?

Stanno facendo discutere le nuove norme stabilite dal sindaco, con i motociclisti che si sono già mobilitati

Sulla tangenziale di Parigi il lane splitting non è più ammesso: perché?

Pubblicato il 21 ottobre 2024, 13:12

Tra gli argomenti del mondo moto che infiammano sempre il dibattito c’è il lane splitting, o lane filtering, o (l’italianizzato) flitraggio tra le corsie. Insomma, quella pratica piuttosto consueta di superare le auto passando all'esterno o nello spazio libero tre le colonne di veicoli. Detto questo, c’è da sottolineare che – sebbene diffusa in tutto il mondo – questa pratica va sempre contestualizzata. Nel senso che entra in gioco, come spesso capita quando si è alla guida, quello che comunemente chiamiamo buonsenso.

Se da una parte, il lane splitting può servire a diluire le code di traffico e, nel caso di incidente, la bassa velocità non crea il rischio di gravi infortuni e danni (anche se, qualora ci fosse un sinistro, la maggior parte della colpa ricadrebbe sul motociclista), dall’altra bisogna considerare che non sempre la velocità viene rispettata e sarebbe opportuno avere delle regole più chiare e definite sul tema.

Cosa sta succedendo in Francia

Ma vediamo cosa succede in Francia, visto che negli ultimi anni il lane splitting è stato al centro di una sperimentazione che ha coinvolto la mobilità parigina. Da giugno 2021 è partito uno studio sulla sicurezza stradale, della durata di tre anni, a cui sono seguite una serie di norme molto dettagliate e chiare pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Francese (Journal Officiel de la République française). Su cosa? Proprio riguardo al comportamento da tenere sul superamento delle auto in colonna nel traffico e alla formazione dei nuovi motociclisti, autorizzando gli istruttori a insegnare ai centauri in erba il corretto comportamento su strada e le valutazioni da fare sul lane splitting.

Ma arriviamo a oggi. Con le cose che sono decisamente cambiate. Recentemente, il sindaco di Parigi ha stabilito sulla tangenziale la velocità non dovrà superare i 50 km/h. Nella nuova norma, non viene esplicitato il divieto del lane splitting per le due ruote ma è come se lo fosse dato che la Francia, attualmente, lo consente solo in condizioni molto specifiche, tra cui su strade con limite di velocità dai 75 km/h in su.

Va da sé che i motociclisti francesi, riuniti nell’FFMC (Fédération Française des Motards en Colère) si stanno mobilitando con manifestazioni e collaborando con la LDC, ovvero l’associazione a difesa dei guidatori. Tra gli argomenti a sostegno, si parla anche di una “questione di classe”. Parigi, dicono dall’FFMC, è un posto davvero costoso in cui vivere e molte persone che vi lavorano fanno i pendolari, abitando fuori città. Sono proprio costoro la maggior parte delle persone che utilizza la tangenziale per recarsi nel posto di lavoro e poi rientrare a casa.

Inoltre, l’FFMC e la LDC stanno organizzando una class action e chiedendo un contributo di 12 euro ad almeno 300 tra motociclisti e automobilisti.

INCIDENTI STRADALI: NEL 2023 OGNI GIORNO 456 SINISTRI

Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

La BMW R18 firmata da Papa Leone XIV è stata venduta all'asta per 130.000 euro

Il ricavato della vendita verrà utilizzato per costruire una scuola in Madagascar, dove i bambini sono normalmente costretti a lavorare nelle miniere

Dainese: arrivano nuovi investitori per ripartire

HPS Investment Partners e Arcmont Asset Management diventano azionisti di maggioranza. Il CEO Sánchez: “Siamo nella migliore posizione per crescere e creare valore a lungo termine”