Patente digitale e non solo: cosa ci convince e cosa no

Patente digitale e non solo: cosa ci convince e cosa no

Il Parlamento Europeo ha approvato una bozza di aggiornamento della direttiva sulle patenti di guida. E leggendo il testo, abbiamo trovato diverse novità per noi motociclisti

04.03.2024 ( Aggiornata il 04.03.2024 15:06 )

Il Parlamento Europeo ha approvato uno schema di aggiornamento delle norme sulle patenti europee. L’obiettivo degli eurodeputati era aumentare la sicurezza della mobilità stradale, e il successo più importante vantato dalla relatrice, Karima Delli, è stato l’aver inserito un forte invito per i paesi membri all’adozione di una visita medica per prendere la patente e per i successivi rinnovi.

In Italia c’è già, per noi non è una novità, come non lo è per gli altri 13 paesi europei dove tale misura è prevista. Lo è invece per la Francia, ad esempio, dove c’è una battaglia aperta per inserire tale misura di prevenzione. Certo, ci lascia un po’ interdetti la misura alternativa dell’autovalutazione del candidato patentato, una sorta di autocertificazione di essere in buona condizione di salute. Difficile immaginare una persona che dichiari spontaneamente di non essere più in grado di guidare.

In conferenza stampa qualcuno ha chiesto a Karima Delli in cosa consisterebbe questo passaggio. Lei ha parlato di un questionario di autovalutazione, da compilare prima di fare tutte le pratiche e, possibilmente, prima della visita medica. Quindi ha ribadito che se passerà questa riforma sarà comunque un successo avervi inserito la visita medica, seppur a discrezione dei paesi membri; sottolineando tre aspetti fondamentali sui quali il medico sarà chiamato a indagare: vista, udito e riflessi.

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Alcuni aspetti però convincono poco

Convince poco dal punto di vista della sicurezza, la scalabilità dei periodi da neopatentato. Se una persona già soggetta alle limitazioni di guida per aver preso una determinata patente da poco, saltasse a una patente successiva, “sconterebbe” il periodo di limitazione già fatto. Eccezion fatta per chi viene dalla patente AM, quella per i ciclomotori. Comunque non saranno possibili periodi di limitazione inferiori ai 6 mesi.

Un altro aspetto che convince poco è l’ammorbidimento del passaggio dalla patente moto per cambi automatici (codice 78) a quella per cambi meccanici. Oggi sappiamo che chi fa l’esame con uno scooter o con una moto con cambio automatico, se poi volesse guidare una moto con il cambio meccanico dovrebbe sostenere un nuovo esame. Il progetto di riforma prevede invece un semplice corso formativo, senza esame finale. Di persone in difficoltà con cambio e frizione però se ne vedono, forse sarebbe stato meglio pensarla in maniera diversa.

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E ci sono spunti interessanti

Interessante invece l’idea di inserire nella formazione per prendere la patente una parte dedicata alle precauzioni da prendere quando si scende dal veicolo, come quella di guardare nel retrovisore per assicurarsi che non arrivi un ciclista o un motociclista. E si dovrà ragionare anche sulla “percezione degli altri veicoli”, che troppo spesso è causa di incidenti. Ci sarà anche una parte dedicata al primo soccorso, cosa della quale la maggior parte di noi non sa nulla. Ancora, il programma formativo dovrà comprendere nozioni teoriche e pratiche di guida dei veicoli a propulsione alternativa, che hanno delle peculiarità d’uso diverse dai tradizionali motori termici.

Si torna a parlare di norme di circolazione stradale da inserire nei programmi scolastici, perché spesso i ragazzi si avvicinano alla strada con veicoli che non richiedono patente di guida – i monopattini -, e quindi senza aver ricevuto alcuna formazione. E si reinserisce l’obbligo di periodici corsi d’aggiornamento di tutti i patentati, anche nell’ottica di conoscere i nuovi sistemi elettronici di ausilio alla guida, gli ADAS. Ma non c’era già la Guida Sicura Avanzata, introdotta una ventina d’anni fa e rimasta lettera morta?

Arriva la patente elettronica

C’è un’apertura alla smaterializzazione del permesso di guida, che a breve dovrebbe essere realtà. In Francia lo è già, in Italia lo sarà probabilmente nel giro di poco tempo, se il Governo manterrà la promessa di inserirla nell’App IO. A tal riguardo il Parlamento Europeo lascia libertà ai paesi membri di allargare i dati personali che accompagneranno il documento (anche nel microchip del documento fisico), ma impone che questi vengano cancellati allo scadere del permesso di guida.

Ultima annotazione relativa alle patenti B: si sta pensando ad aumentare la massa massima dei veicoli guidabili, perché da anni si registra un aumento del peso delle automobili. Per le moto sembra invece che potrebbe essere inserito un vincolo alla potenza massima “netta” espressa dal motore. Messa così sembrerebbe una misura per impedire l’omologazione come A1 o A2 di mezzi elettrici che in realtà sono assai più performanti.

Se ne discuterà dopo le elezioni europee

Il testo di cui abbiamo parlato è però una prima lettura: dovrà essere discusso dal prossimo Parlamento, visto che a giugno ci saranno le elezioni europee. Non dovrebbero esserci grosse modifiche, ma visto il probabile rinnovamento dei deputati europei, mai dire mai.

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