I cartelli con i prezzi medi non saranno più esposti: la decisione del Consiglio di Stato

I cartelli con i prezzi medi non saranno più esposti: la decisione del Consiglio di Stato

I giudici amministrativi hanno annullato l'articolo 7 del decreto del Mimit del 31 marzo 2023

Redazione - @InMoto_it

26.02.2024 ( Aggiornata il 26.02.2024 10:55 )

I cartelli con i prezzi medi dei carburanti non dovranno più essere esposti nelle stazioni di riforimento. Questa è la sentenza del Consiglio di Stato, dove i giudici amministrativi hanno di conseguenza annullato l'articolo 7 del decreto del Mimit del 31 marzo 2023 che che “già individua l’obbligo di esposizione ‘con adeguata evidenza’ dei ‘cartelloni riportanti i prezzi medi di riferimento'”. È quanto si può  leggere nella sentenza 1806 del Consiglio emessa oggi, in cui “accoglie il ricorso in appello proposto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy” ma “per l’effetto, in parziale riforma della sentenza appellata e per diversa motivazione, annulla l’articolo 7 del decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 31 marzo 2023”.

Rivedere le misure

Inoltre, dice che "se la pubblicazione giornaliera del prezzo medio da parte del Mimit sul proprio sito istituzionale pare giustificabile nell'ottica della trasparenza e conoscibilità a vantaggio dei consumatori, l'imposizione dell'esposizione del prezzo medio con cadenza giornaliera presso il distributore è una misura inutilmente sproporzionata e afflittiva nei confronti dei gestori".

Per il Consiglio di Stato, aggiornare ogni giorno i prezzi medi dei carburanti "si presenta come manifestamente irragionevole e sproporzionata", poiché da un lato "si impone di rendere conoscibile nei singoli punti vendita un'informazione che il consumatore può avere, in forma ben più completa visto che è possibile sapere anche quale distributore applica i prezzi più bassi nella zona di riferimento, collegandosi al sito del Ministero, ovvero scaricando delle app", e dall'altro "si addossano i relativi costi informativi unicamente in capo ai distributori imponendo loro degli oneri irragionevoli e sproporzionati rispetto alla limitata utilità che l'informazione relativa al prezzo medio, in sé considerata, può avere". Ciò che il minsitero dovrebbe fare, secondo i giudici amministrativi, è pensare a delle misure più adatte da mettere in campo per attuare quanto previsto dal decreto senza però appesantire i distributori di oneri "eccessivi e impropri", poiché non giustificati da una "effettiva utilità".

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