Caro carburanti: “Rallentamento del trend degli aumenti”. È davvero così?

Caro carburanti: “Rallentamento del trend degli aumenti”. È davvero così?

A non essere d'accordo con Alfonso Urso, Ministro delle imprese, è la Fegica: “per il sedicesimo giorno consecutivo, i costi medi hanno subito un aumento”

Redazione - @InMoto_it

17.08.2023 16:24

Adolfo Urso, ministro per le Imprese, in un intervento al Tg1 riguardante il tema caldo dei prezzi dei carburanti, si è espresso in merito alla faccenda dicendo che ''in Italia il prezzo industriale di benzina e gasolio, depurato quindi dalle accise, è stabilmente più basso di Germania, Francia e Spagna. Ci siamo riusciti. La misura introdotta dal governo dal primo agosto, l'esposizione sul tabellone che indica ogni distributore il prezzo medio praticato in quel giorno, ha consentito al consumatore in piena consapevolezza di scegliere dove rifornirsi al prezzo più basso.”

Urso poi dice che "il prezzo alla pompa è, oggi rispetto alla giornata di ieri, sostanzialmente stabile e maggiore di 0,02-0,04 euro rispetto alla rilevazione di domenica. Si nota quindi un rallentamento del trend degli aumenti, dovuti alla crescita delle quotazioni internazionali, che si erano osservati nell’ultimo mese, a dimostrazione di come sia stata efficace in questi mesi l'azione del monitoraggio del Mimit e, a partire dal mese di agosto, lo strumento dell’esposizione del prezzo medio regionale che consente ai consumatori di scegliere dove rifornirsi, in trasparenza e consapevolezza".

La Fegica non è dello stesso parere

Non è invece d'accordo Fegica, federazione dei gestori degli impianti, la quale sostiene che "per il sedicesimo giorno consecutivo, i prezzi medi dei carburanti comunicati dal Mimit hanno subito un aumento. Il cartello dei prezzi medi, imposto ai distributori dal governo, nulla ha potuto, né ha mai avuto alcuna possibilità di farlo, contro gli aumenti dei prezzi dovuti ai valori in ascesa dei mercati internazionali dei prodotti".

"Al contrario", continua, “si può cominciare ad intravedere il concretizzarsi di quel pericolo di cui l’Antitrust aveva a più riprese informato il governo: l’esposizione dei prezzi medi non è solo inutile, ma rischia di essere controproducente. C’è quindi bisogno di interventi seri sia in prospettiva, con una riforma strutturale del settore, sia nell’immediato. I prezzi dei carburanti sono ormai al medesimo livello di quando il governo Draghi decise di tagliare le accise. Lo stesso attuale governo ha inserito una clausola 'taglia accise' collegata però ad un livello di prezzo troppo alta per essere funzionale nelle presenti condizioni di emergenza".

"E’ arrivato il momento che il governo abbandoni slogan e giustificazioni poco credibili e prenda seriamente in esame l’ipotesi di mettere le mani sulla tassazione dei carburanti, fosse pure temporaneamente. Contrariamente, assuma la piena responsabilità delle sue decisioni senza provare a scaricare nuovamente la colpa su altri e le spieghi ai cittadini/automobilisti", conclude.

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