Alluvione Emilia-Romagna, lettera di un romagnolo: per ripartire serve tutto

Alluvione Emilia-Romagna, lettera di un romagnolo: per ripartire serve tutto

Quando si viene sfiorati o travolti da una tragedia impensabile occorre trovare risorse per ricominciare. Occorre forza, energia e serve qualcosa che le alimenti. Anche la passione per le moto

Nicolò Bertaccini

23.05.2023 ( Aggiornata il 23.05.2023 15:39 )

La mia terra, la Romagna, sta vivendo una tragedia. Per ripartire serve tutto, anche InMoto sul sedile del furgone. Oggi ho comprato InMoto in edicola. E' arrivato in ritardo, tre giorni in ritardo. Abito in una delle zone alluvionate, abito in Romagna. Sono stato molto fortunato, ho avuto pochi danni che si misurano in euro non in pezzi di vita. Attorno a me vedo uno scenario impensabile, non ho abbastanza parole per descriverlo. Non renderei l'idea. Ci sono pezzi del mio territorio che non riconoscerò per molto tempo. Sono cambiati.

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OGGI C'è TANTO DA FARE

In tutto questo oggi ho avuto bisogno di prendere InMoto. Ho accompagnato mia figlia minore a scuola, oggi riaperta dopo una settimana, e mi sono fermato in edicola. Ieri non era arrivato, oggi c'è. L'ho comprato, ho osservato la copertina e poi l'ho appoggiato sul sedile passeggero del furgone. Oggi c'è tanto da fare, domani ci sarà tanto da fare, per molto tempo ci sarà molto da fare. Forse lo leggerò quando sarà già “vecchio”. Per fortuna non invecchia male, test, comparative, rubriche posso leggerle anche fra un mese.

Però mi serve averlo sul sedile di fianco al mio, perché mi ricorda una passione e in questo momento serve. Serve tutto. Ci serve energia e forza e questa energia e questa forza vanno nutrite, alimentate.

Le strade che noi motociclisti romagnoli abbiamo imparato ad amare o non sono raggiungbili o non esistono più. Vi dirò che se potessi, in uno di questi giorni di sole, un giro in moto me lo farei. Sono circondato da tante persone, amici, che non hanno avuto la mia stessa fortuna ma io un giro in moto me lo farei.

In questi giorni mi sono reso disponibile per dare una mano. Poche cose, nulla di eroico ma penso serva tutto, anche portare da mangiare o pulire una chiesa. Anche quella è una passione, in qualche modo. Mentre pulivo la chiesa e mi chiedevo che senso avesse, con tanta gente ancora in difficoltà, si sono affacciate due signore. Due anziane che si erano trascinate, stivali e zanetta, fino alla chiesa e che sono state felici di vedere che qualcuno se ne occupava. Hanno sorriso nel vederci al lavoro e ci hanno ringraziato. E allora ben venga anche pulire una chiesa.

NON DIMENTICO LE PASSIONI

C'è tanto da fare, questa è una terra dove in molti vi diranno “e a me è andata bene”, anche se hanno la vita ammucchiata in strada e pronta per il camion dei rifiuti. Siamo tutti pronti per ripartire, per pulire, sistemare, buttare, ricominciare. Ci serve solo ricordarci il perché. I figli, la casa, la famiglia, il futuro. Ci sono mille ragioni, ma non dimentichiamoci le passioni, lo facciamo e lo faremo anche per quello. Ecco perché ho InMoto sul sedile del passeggero, perché se mi capiterà di nuovo di dovermi fermare per strada perché ho gli occhi pieni di lacrime avrò un piccolissimo appiglio. Piccolissimo. Ma in questo momento ci aggrappiamo a tutto. Tutto quello che ci serve per ripartire.

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