Si tratta di RC personalizzate in base al chilometraggio annuale stimato. Rispetto a una normale polizza, si paga di meno ma si deve installare una scatola nera
Negli ultimi tempi si sta sempre più diffondendo un nuovo tipo di assicurazione: pay per use, ovvero paghi in base all'utilizzo che fai del tuo mezzo, che sia auto o moto. Si tratta di un'alternativa alla classica polizza assicurativa, che sta prendendo sempre più piede in Italia. Ma come funziona?
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Semplicemente, si paga in base al consumo effettivo. Ovvero, in base a quanti chilometri si percorrono con la propria moto: una vera e propria RC personalizzata in base al numero di km stimato che si andrà a percorrere. La conseguenza, ovviamente, è che si paga di meno rispetto a una normale assicurazione. In media, una cifra che vai dai 12 ai 20 euro al mese, quindi 240-250 euro l'anno. Decisamente di meno rispetto a una tradizionale RC.
Ma qual è l'altro lato della medaglia? Che per procedere a questo specifico tipo di assicurazione, è necessario che chi stipula il contratto sappia con certezza quanti km sono stati percorsi, così da evitare eventuali truffe. Come fare, allora? Semplice: installando una scatola nera che archivi tutte le informazioni necessarie a stabilire l'importo della polizza.
Bisogna però specificare un dato di fatto. Le assicurazioni pay per use sono sì convenienti, ma per le moto che devono percorrere pochi km l'anno. Gli esperti indicano che queste polizze sono ideali per le moto che non vanno oltre i 5.000 km l'anno. Sostanzialmente, si tratta di un'assicurazione utile per quelle moto che vengono tirate fuori dal garage soltanto nei weekend o per qualche evento/viaggio particolare di breve durata. Insomma, se con la vostra moto fate almeno 10.000 km l'anno, è meglio rimanere "fedeli alla tradizione" e stipulare una normale RC. Al motociclista l'ardua sentenza.
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