Divieti e limiti, cosa pensare dei 30 km/h

Divieti e limiti, cosa pensare dei 30 km/h

Noi motociclisti siamo utenti deboli della strada, ecco perché non ha senso schierarsi contro il limite dei 30 km/h. Se ci fermiamo un attimo e ci togliamo bandiere e sciarpe da tifosi dovrebbe essere lampante

Nicolò Bertaccini

13.01.2023 ( Aggiornata il 13.01.2023 12:45 )

Ci sono notizie che ogni tanto rimbalzano sul web. Forse dovremmo chiamarli proclami, più che notizie. Alcune volte si tratta di tentativi di sondare l'opinione pubblica, si fa una dichiarazione e, in base alle sommosse, si tara poi il provvedimento. Alcune volte certe notizie sono “armi di distrazione di massa”, servono a farci concentrare su quel contenuto per non farci notare altre tematiche. Una di quelle che sta pian piano diffondendosi è quella del limite urbano a 30 km/h.

LIMITE 30Km/h A MILANO? Non solo... 

Fra le varie info che accendono i social questa è una di quelle più sentite, quella che subito scatena gli animi. Appena ne circola una nuova versione (l'ultima riguarda la città di Milano) partono gli schieramenti e, come se si stesse per combattere una battaglia tardo-medievale, oguno si mette al suo posto pronto a commentare a sostegno della propria verità.

In tutto questo spesso si perdono i dati, quelli che dovrebbe stare alla base di ogni decisione. Lo dico apertamente, per me in città dovrebbe esserci il limite dei 30 km/h, ovunque. Ci metto il carico, casomai non leggo i commenti se i colleghi mi dicono che non è il caso, penso che tutti i motociclisti dovrebbero essere favorevoli a questo limite.

E vengo ai motivi, cercando di stare sui dati, almeno quelli recuperabili, ammetto di non aver commissionato ricerche ma di essermi limitato a qualche "googlata" con verifica della credibilità delle fonti.

Punto primo, ma quanto si gira veloci in città, mediamente?

Cioè, qual è la velocità muovendosi in città, a quanto andiamo. L'unico dato che ho trovato è fornito da Legambiente che ha commissionato una ricerca lo scorso anno. Ora, potrebbero essere di parte ma non sono mistificatori, se un dato non li sostiene non lo falsificano, casmoai non danno la notizia, spero non ci siano dubbi al riguardo. Comunque, stando alla ricerca, a Milano il traffico si muove a 9,1 km/h, a Roma un po' meno velocemente (un'altra ricerca relativa a Parigi riporta 16km/h, direi che i dati sono attendibili). Quindi il limite è molto superiore alla media. Certo, la media è fatta da tratti in cui si è fermi ed incolonnati e tratti dove si può sfrecciare a velocità smodata. Però diciamo che il divieto di superare i 30km/h non dovrebbe modificare i tempi di percorrenza classici del casa-scuola-lavoro. Anche perché non si parla di mettere il limite sul GRA o in tangenziale.

Alcuni studi sui flussi dicono che ridurre la velcoità dovrebbe aumentare la media di percorrenza, ma queste sono supposizioni ed analisi, non sono dati rilevati, per capirci.

Un altro elemento importante è spiegato molto chiaramente del video caricato ormai 4 anni fa da ACI su Youtube e che sta trovando una nuova giovinezza in questi giorni. Nel video si mostrano chiaramente le differenze fra un impatto a 30 km/h ed uno a 50km/h. Ed è questo il punto che dovrebbe farci schierare, come motociclisti. Noi siamo utenti deboli della strada. Se per noi la moto è una passione, non sarà ridure la velocità in città a privarci del divertimento, la città non è il nostro terreno preferito, per divertirsi. Se usiamo la moto come commuter, pendolari, il limite non modificherà le nostre abitudini ma ridurrà il nostro rischio, in caso di impatto. Un'analisi a cura di SicurAUTO riporta che in caso di urto a 30km/h la possibilità di sopravvivenza è di nove su dieci, a 50km/h siamo a due su dieci. I dati si riferiscono ad un pedone investito, non ho trovato dati che riguardino l'impatto con una moto, anche perché in quel caso le velocità sono due. Resta che la differenza è tutto tranne che trascurabile.

Inumeri, i dati dicono che sì, c'è differenza 

Poi, ci sono le opinioni. E quelle sono radicate e pur di sostenerle siamo pronti a credere a qualunque cosa, anche che questo è il primo passo per arrivare a mettere il limite dei 50km/h sul rettilineo del Mugello, perché una volta che è passato un concetto poi si può fare tutto.

L'intelligenza artificiale manderà in pensione i designer di moto?

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento