Dalla prima Honda CB650 Four ad oggi il mondo delle due ruote ha visto un dominio globale dei costruttori giapponesi, ma con le dinamiche attuali nello sport e sul mercato possiamo dire di essere entrati in una nuova era
Come è successo in altri ambiti della nostra società, anche per il motociclismo giapponese il Covid non è stato causa madre dei problemi, ma un semplice acceleratore di quello che stava lentamente accadendo. Se non ci fosse stato il virus a fare una selezione più cruda e veloce delle dinamiche di mercato, il processo di cambiamento del settore sarebbe stato più lento ma non diverso. Con o senza pandemia la crescita dei prodotti cinesi nella fascia medio-bassa del mercato moto ci sarebbe stata comunque, ed era iniziata ben prima del lockdown. Allo stesso modo la tecnologia che gli Europei stanno proponendo con i prodotti di fascia alta è un punto cardine della riscossa di Ducati e BMW da oltre 10 anni a questa parte, quindi un processo già ben consolidato.
Benchè si tratti di un'analisi poco gentile nei confronti delle "big 4", è semplicemente la dimostrazione che stiamo assistendo a un riassestamento del mercato automotive globale, ma non a una morte lenta e dolorosa dei prodotti giapponesi, che rimarranno comunque parte dell'ossatura del settore moto e auto. Non dimentichiamoci che colossi come Honda, Yamaha, Kawasaki e Suzuki hanno costruito blasone in occidente e una base economica solida in oriente, soprattutto nel sud-est asiatico dove gli scooter e i prodotti di commuting urbano continuano ad essere venduti a milioni di pezzi all'anno. La scarsa concorrenza sui mercati europei e americani non rispecchia in pieno quello che avviene a livello mondiale, dove c'è ancora una forte presenza delle aziende del Sol Levante e questo garantirà nuove moto anche nel nostro continente per tantissimi anni a venire.
La supersportiva di Iwata riceve in dote le parti GYTR e si trasforma in un modello esclusivo per la pista, con potenza e prestazioni migliorate. Non omologata per l'uso stradale, è spinta dal motore CP4
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