Le Case giapponesi: siamo al tramonto di un'era?

Le Case giapponesi: siamo al tramonto di un'era?

Dalla prima Honda CB650 Four ad oggi il mondo delle due ruote ha visto un dominio globale dei costruttori giapponesi, ma con le dinamiche attuali nello sport e sul mercato possiamo dire di essere entrati in una nuova era

25.10.2022 11:00

Facciamo un enorme salto indietro nel tempo fino al 1969. Mentre l'uomo camminava per la prima volta sulla Luna, il mondo iniziava a toccare con mano il futuro della motocicletta con la Honda CB750 Four, che con la sua qualità e i suoi criteri di produzione in serie avrebbe rivoluzionato il mondo della moto per tutti gli anni a venire. I giapponesi hanno cavalcato il mercato globale crescendo in modo rapido negli anni '70 e affermandosi come principali costruttori di motociclette nel mondo dagli '80 ad oggi, conquistando non solo le vette delle classifica di vendita ma anche quelle dello sport, soprattutto nel Motomondiale.

Ad oggi, però, non possiamo dire che sia lo stesso. Basta osservare quello che sta accadendo in MotoGP, dove Ducati domina come casa costruttrice, Aprilia vince e porta avanti scelte innovative e le Case giapponesi, che fino a pochi anni fa dettavano idee tecniche, arrancano con pochi investimenti e "copiando" le europee, fino ad arrivare all'abbandono di Suzuki nel 2023 che lascerà solo Honda e Yamaha nel mondiale. Allo stesso modo, il mercato occidentale sta cambiando volto e le moto del Sol Levante non sono più le protagoniste assolute. I tempi delle naked e sportive degli anni '80, '90 e '00 sembrano distantanti anni luce e a fare la differenza ora sono produttori europei e cinesi, in alcuni casi euro-cinesi. 

I tempi cambiano, le aziende pure

Cosa sta succedendo nel mondo moto? Come mai i giapponesi fanno passi indietro mentre gli italiani e le aziende europee tengono botta alla crescita esponenziale dei marchi cinesi? I fattori sono numerosi e in tempi incerti come quelli che stiamo vivendo si concatenano creando confusione. I motivi principali dell'appannamento dell'industria giapponese in Occidente sono principalmente due: la concorrenza diretta fra prodotti cinesi e giapponesi su modelli di pari categoria e la pandemia che ha colpito il Giappone in modo pesante

Nuove Suzuki V-Strom 1050 e 1050 DE

Nuove Suzuki V-Strom 1050 e 1050 DE

La Casa giapponese lancia sul mercato l'ultima generazione della sua apprezzata crossover equipaggiata con motore bicilindrico a V da 1.037 cm3 e 107 CV di potenza massima. Accanto alla versione "standard" esordisce un nuovo allestimento "DE" maggiormente votato al fuoristrada, con ruota anteriore da 21" e componentistica dedicata

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Per quanto riguarda il primo punto, si tratta di una "passaggio di consegne" fra due realtà che ora sono del tutto sovrapponibili. A inizio articolo abbiamo citato gli anni del 'boom' dei prodotti giapponesi in occidente (non solo moto ma auto, tecnologia e cultura), che hanno permesso ad un paese in via di sviluppo - o di ri-sviluppo dopo gli anni neri postbellici - di diventare una potenza mondiale leader nel settore tecnologico e informatico. Dopo 50 anni di crescita e di affermazione nel mercato delle due ruote economiche e di fascia non premium, il testimone è passato alla Cina che sta percorrendo le stesse dinamiche del Giappone degli anni '60. Al momento le moto cinesi riescono ad essere più economiche e concrete delle giapponesi, che negli anni si sono evolute e sono passate a livelli di qualità e prezzi a livello delle europee. È la legge naturale del rapporto qualità/prezzo che vince, in questo caso.

Il Covid ha, inoltre, colpito in modo molto diverso il Giappone e le politiche interne per combattere il virus sono state molto più restrittive rispetto all'Europa. Una chiusura totale a import e persone fino a 2022 inoltrato ha isolato il paese e l'impatto economico è stato devastante. Tutte le aziende e le multinazionali hanno subito un colpo enorme e gli investimenti inferiori nel motorsport non sono che una conseguenza dei tagli attuati per le minori entrate dei vari colossi automotive. Si investe meno anche in comunicazione e si fatica a stare al passo con le novità e le tecnologie che al momento sono un vanto dei produttori europei. Se le aziende dell'estremo oriente non riescono a tenere il passo nè della tecnologia occidentale e nè dei prezzi cinesi, devono per forza inseguire.

Honda X-ADV, NC750X, Forza 750 e NT1100 2023

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I quattro modelli della Casa dell'Ala si aggiornano per il mercato europeo concentrandosi soltanto sull'aspetto stilistico, presentando numerose nuove colorazioni e grafiche

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