Le auto a guida autonoma? Un pericolo per i motociclisti

Le auto a guida autonoma? Un pericolo per i motociclisti

Uno studio di un consorzio statunitense rileva i motivi per cui le automobili che "guidano da sole" possano avere difficoltà a riscontrare su strada i movimenti di moto e scooter

Redazione - @InMoto_it

08.09.2022 ( Aggiornata il 08.09.2022 11:02 )

Il Connected Motorcycle Consortium, consorzio statunitense che unisce costruttori, fornitori, ricercatori e associazioni del mondo motociclistico, ha pubblicato un documento che analizza la capacità di rilevare i motocicli da parte delle auto a guida autonoma. I risultati, per noi motociclisti, non sono incoraggianti.
Le auto a guida autonoma sono in fase di sviluppo da anni. All'inizio di quest'anno le Nazioni Unite hanno annunciato l'innalzamento del limite di velocità per le suddette auto e l'introduzione di nuovi test per garantire un migliore rilevamento dei motociclisti. Qualche settimana fa, poi, il governo britannico ha annunciato che i veicoli a guida autonoma saranno autorizzati a circolare a partire dal prossimo anno, con l'intenzione di implementarli completamente entro il 2025. Nonostante tali mosse, permangono le preoccupazioni per il fatto che i veicoli autonomi non abbiano ancora capacità di rilevamento sufficienti a renderli sicuri nei confronti dei mezzi a due ruote.

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Il Connected Motorcycle Consortium ha così pubblicato uno studio che analizza le capacità di rilevamento dei veicoli autonomi in relazione ai veicoli a motore, un elemento essenziale per evitare eventuali collisioni e diminuire il numero di incidenti. Le autovetture devono quindi essere in grado di riconoscere in maniera chiara le manovre dei motocicli nel traffico ordinario, come l'inversione di marcia, l'inclinazione in curva o il cambio di corsia. E il documento pubblicato dal CMC ha rilevato che l'uso continuo di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) può portare i conducenti di tali veicoli a dipendere sempre più da tale tecnologia e a essere meno attenti alla guida. Di conseguenza, secondo il consorzio, le collisioni tra auto e mezzi a due ruote potrebbero aumentare.

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Un altro dato emerso dallo studio è che gli oggetti di piccole dimensioni, compresi i veicoli a motore, possono essere rilevati ma con una certa latenza. Esistono anche problemi relativi alla cosiddetta "sezione trasversale radar" (RCS). Si tratta essenzialmente della quantità di onde radar che un oggetto riflette verso il trasmettitore radar. Un oggetto più grande rifletterà di più di un oggetto più piccolo, ad esempio. Il rilevamento è influenzato anche dal rapporto segnale/rumore (SNR). Se la RCS di un veicolo è inferiore al rapporto segnale/rumore, il rilevamento di tale veicolo viene indebolito. Inoltre, se nelle vicinanze sono presenti altri oggetti con un RCS più elevato, il rilevamento dei veicoli con un RCS più basso (ad esempio moto e scooter ) può essere limitato. Esistono inoltre problemi di rilevamento con i sistemi ADAS basati su telecamere, in cui due fanali posteriori posizionati vicini possono apparire come una normale serie di fanali posteriori su un'auto più lontana. La conclusione del documento del CMC è che in futuro sarà necessario che i veicoli dotato di ADAS sviluppino particolare attenzione al rilevamento dei veicoli a due ruote, a causa del diverso modo di muoversi, della forma più piccola e, di conseguenza, della loro minore riflettività radar rispetto alle automobili.

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