Fondatore della Harris Performance, era specializzato nella progettazione di telai ed è stato protagonista in SBK e nel Motomondiale
Lo scorso 15 giugno è morto Steve Harris, noto ingegnere motociclistico a capo della Harris Performance e protagonista del mondo delle corse per tanti anni. Harris era affetto dal morbo di Parkinson.
Harris si era fatto un nome costruendo telai da corsa per privati e aziende. Aveva persino costruito telai specifici per piloti del calibro di Barry Sheene, due volte campione del mondo classe 500 negli anni Settanta. Suoi anche i telai usati dai privati (insieme ai ROC) nel Mondiale 500 ad inizio anni '90.
Ma oltre a questo, Harris assemblava anche moto complete e progettava e vendeva accessori racing.
Nel 1972 fonda a Hertford, Inghilterra, Harris Performance, diventata da subito sinonimo di telai Magnum negli anni '80 e '90, con partecipazioni nel Campionato Mondiale Superbike e nel Motomondiale. Nel 1991, Yamaha permise anche all'azienda di acquistare alcuni motori YZR500 da installare nei telai progettati e costruiti da Harris per i modelli classe 500.
Dal 1992 al 1996, l'ingegnere ha gestito il team Harris 500 GP sponsorizzato da Shell con Sean Emmett in sella. Ma i progetti non sono finiti qui: Suzuki ad esempio affidò a Harris lo sviluppo della GSX-R750 del mondiale SBK e distribuì ai clienti di tutto il mondo il kit da gara Factory sviluppato dall'azienda.
MASTER IN INGEGNERIA DELLA MOTO DA CORSA: CONCLUSA LA DECIMA EDIZIONE
Nel 1999, Harris ha sostenuto il Kawasaki Motors UK Superbike Team e nel 2000 ha formato il team Harris Honda Britain Superbike. Ricordiamo anche il progetto - poco fortunato - della MotoGP Harris WCM insieme a Peter Clifford nel 2004, una moto dotata di motore Yamaha R1, e con la quale corse un giovanissimo Michel Fabrizio.
Negli anni successivi, tuttavia, Harris ha abbandonato il paddock concentrando le sue attenzioni sullo sviluppo dei telai. Nel 2008 ha iniziato a collaborare con Royal Enfield, per poi vendere Harris Performance a Eicher Motors nel 2015. Il contributo di Harris alle corse motociclistiche continuerà a vivere attraverso il progetto flat track di Royal Enfield.
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