La proposta della Lega: monopattini per Polizia contro i malviventi

La proposta della Lega: monopattini per Polizia contro i malviventi

L'idea è stata formalizzata al consiglio comunale di Padova: le forze dell'ordine verrebbero dotate di un "passepartout" in grado di sbloccare rapidamente i mezzi in sharing

Redazione - @InMoto_it

26.05.2022 10:03

Finora siamo abituati a immaginare gli inseguimenti della Polizia con le auto o le moto. E se invece nel 2022 cominciassero ad avvenire anche in monopattino? La proposta arriva dal consiglio comunale di Padova, dove il consigliere della Lega Alain Luciani ha chiesto di mettere a disposizione delle forze dell'ordine alcune "chiavi" elettroniche in grado di sbloccare istantaneamente alcuni mezzi elettrici in sharing, tra cui i monopattini e le biciclette.

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"Questa misura, semplice da realizzare e dal costo irrisorio, potrebbe fare la differenza in molte occasioni - ha spiegato il consigliere leghista Luciani ai colleghi di PadovaOggi -, in particolare per i poliziotti e i Carabinieri impegnati nella lotta allo spaccio. Questi operatori sono spesso costretti a sfiancanti inseguimenti a piedi, dall'esito incerto. Avere la possibilità di saltare al volo su una bici o un monopattino che dovesse trovarsi lungo la strada sarebbe un aiuto significativo al loro lavoro, aumentando la percentuale di successo di questi inseguimenti".

Una tecnologia rapida ed efficiente

"Non è infatti pensabile che, mentre corre dietro a uno spacciatore - tiene a precisare Luciani -, un poliziotto abbia il tempo di attivare la app e completare la procedura standard per sbloccare il mezzo: nel frattempo il delinquente avrebbe modo di dileguarsi. Serve un passepartout in grado di bypassare il sistema, semplicemente avvicinandolo a qualsiasi bici o monopattino".
La sicurezza dei cittadini, quindi, passerebbe anche dai nuovi mezzi che, dall'emergenza pandemica in poi, sono diventati protagonisti della mobilità. "Si parla tanto di città smart - ha concluso Luciani -, che vuol dire intelligente, credo che l'intelligenza possa e debba essere applicata anche alla sicurezza, che resta la prima e più grave preoccupazione dei padovani".

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