Lettere al Direttore: il cambiamento climatico è una fake. Forse...

Lettere al Direttore: il cambiamento climatico è una fake. Forse...

Il clima e le conseguenti azioni per ripristinare un equilibrio, sono argomento di dibattito. È un problema reale o solo isteria collettiva? E le soluzioni? Solo un palliativo? Facciamo un pò di chiarezza

Redazione - @InMoto_it

13.04.2022 ( Aggiornata il 13.04.2022 14:01 )

Pubblichiamo alcune delle lettere dei lettori giunte in Redazione e che mettono al centro del dibattito il futuro "green", il nostro pianeta, i cambiamenti in atto. Eccone alcune, tra le più interessanti che ci avete mandato: risponde Andrea Padovani

Una visione discutibile

Ciao, è concesso un pensiero discordante? Questo “cambiamento climatico” è la patacca del secolo, il clima è bizzarro da quando esiste il mondo indipendentemente da noi. In estate fa molto caldo, in inverno fa molto freddo. Che scoperta. Da sempre piove troppo, o troppo poco, mentre i ghiacciai salgono e scendono in ere glaciali da milioni di anni. Basta con questa isteria! Chiamano “transizione ecologica” una speculazione fatta di “rinnovabili” in apparenza bucoliche… quando deturpano la natura e sono peggiori delle “fossili”. Sono inaccettabili i crinali massacrati da batterie di assurde pale eoliche con i palettoni fermi; ogni scelta energetica è preferibile a questo “rinnovabile” scempio ambientale. Ci apprestiamo a sconvolgere il nostro paesaggio, a sterminare la nostra industria auto-motive (quanti posti di lavoro?) per inseguire una follia ideologica, siamo impazziti noi, non il clima! Mentre la moto, il nostro mondo, potrebbe avere gli anni contati. Non siamo ingenui: è un cinico sistema per “spogliarci” con bollette indecenti e costringerci a queste auto (e moto) elettriche costosissime con autonomie ridicole. Se abbiamo un’auto diesel teniamocela stretta, e facciamola durare. Poi godiamoci la moto finché l’abbiamo.
Fabio Baldrati (Ravenna)

Ciao Fabio, permettimi di essere in disaccordo con te. Non credo che il problema climatico sia una bufala. È reale e tocca (più o meno intensamente) ciascun abitante di questo pianeta. Ma, a mio avviso, non è questo il problema. Il problema è l’attendibilità delle informazioni su cui basiamo le nostre opinioni. Le società, le nazioni tecnologicamente ed economicamente più avanzate, basano la loro forza sulla scienza e sulla correttezza del processo scientifico basato sull’analisi dei dati. Negli ultimi tempi questa “verità” (che rimane tale fino a prova contraria, uno dei principi cardine della scienza) viene messa in discussione con una semplicità disarmante da chiunque, basandosi su informazioni parziali e superficiali. Io non sono qualificato per contestare quello che tu dici, Fabio: sono un semplice perito meccanico e ho una laurea in Filosofia. Non so nulla di clima. Semplicemente leggo e mi informo da fonti attendibili: e queste (basandosi su dati forniti da strutture governative dove lavorano scienziati preparati e onesti) affermano che c’è un cambiamento in atto. Ed io ne prendo atto. Poi, ovviamente, possiamo aprire una discussione su cosa fare per risolvere il problema: rinnovabili, investimenti, riforma dei processi produttivi e dell’uso dei combustibili, mobilità... gli argomenti sul tavolo sono numerosissimi. Ne abbiamo già parlato sulla nostra rivista e ne riparleremo ancora.

1 di 2

Avanti
  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento