Mentre il governo è al lavoro per diminuire i costi del carburante, alcune società decidono di ribassare autonomamente le cifre alla pompa
Come ormai sappiamo, la situazione dei prezzi del carburante - già in continuo rialzo negli ultimi mesi - ha subìto un drastico peggioramento con lo scoppio del conflitto in Ucraina. Una situazione preoccupante a cui il governo italiano sta cercando di trovare una soluzione. In questi giorni, infatti, è uscita la notizia che sarebbero al lavoro sul taglio del prezzo della benzina e del gasolio pari a circa 15 centesimi a litro, riducendo l’Iva o le accise. Notizia confermata questa mattina, 16 marzo, dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani durante un'informativa al Senato.
Ma ci sono anche altri fronti da tenere in considerazione: da una parte le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo che stanno chiudendo in discesa, dall’altra i primi segnali di ribasso anche sulla rete carburanti, con alcune società di distribuzione che hanno annunciato tagli ai prezzi, dai 5 ai 10 centesimi al litro (sia sulla benzina che sul diesel). A inaugurare questi tagli è stata Eni, con 5 centesimi in meno, ma subito sono seguiti simili annunci da Q8, che riduce di 8 centesimi/litro benzina e diesel, Total, IP, Tamoil. Alcune stazioni, però, devono ancora adeguare i prezzi alla pompa alle nuove tariffe, e quindi ci vorrò qualche giorni prima che i ribassi dei prezzi possano considerarsi effettivi.
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