Lettere, moto cinesi e futuro Green: passi avanti ma senza fretta

Lettere, moto cinesi e futuro Green: passi avanti ma senza fretta

Nei listini le moto orientali sono sempre più numerose. La qualità aumenta. I prezzi continuano a rimanere abbordabili. E il futuro ecologico ancora è acerbo per una passione, meglio attendere

Redazione - @InMoto_it

15.03.2022 18:33

Ciao. Sì, sono totalmente d’accordo con le osservazioni da voi fatte al riguardo. Ormai il mercato globale, o perlomeno tale per i Paesi già avanzati, ha prodotto e sta producendo un inevitabile commercio di prodotti dal Far Est. Credo, e lo dico anche a malincuore, che dobbiamo farci i conti. Nel nostro amato e passionale mondo moto, l’ormai allargatissimo mercato e produzione dei componenti, non poteva che portare ad una rapidissima crescita di qualità dei loro prodotti. Sono usciti dal loro enorme guscio di un mercato, che se non del tutto interno, ha guardato e si è mosso sino ad ora mirando ad un prodotto di fascia medio-bassa, ma è stato scuola per una ingegnerizzazione di prodotto su grandissimi numeri, che ha loro permesso di allargare il loro sguardo in breve tempo su ben altri livelli di stile e qualità avendo nel mirino tutta la nostra produzione occidentale. Nel frattempo, non possiamo non capire che l’acquisto, da parte cinese, di nostri blasonati marchi, ne ha salvaguardata la continuità ed il mantenimento di molti nostri posti di lavoro a tutti quei livelli che il prodotto stesso richiede.

Roberto Maglio

La discussione in merito all’invasione dei prodotti cinesi nel nostro mercato non si placa. Che poi, ad essere precisi, è una invasione fino ad un certo punto. Le aziende orientali sono una realtà fatta e finita qui da noi, ciascuna con le proprie peculiarità e la propria offerta di prodotto. Con una costante: un rapporto qualità/prezzo davvero interessante. È qui che si gioca la partita, qui cade l’occhio dell’appassionato alla ricerca della moto ideale. La cura non è al top come nei prodotti giapponesi o europei? L’elettronica non è ancora al livello della migliore concorrenza? Chi se ne importa... il prezzo è molto invitante e permette di dimenticarsi presto di tutto il resto. Che poi, a ben guardare, anche la qualità ha iniziato a crescere negli ultimi anni. Ricordo un alto responsabile di una di queste aziende ibride italo-cinesi che mi raccontava di quando commissionava all’azienda cinese una partita di pistoni. Mandava i disegni, quote, tolleranze costruttive... poi arrivava la merce. Pistoni perfetti, belli, ben fatti. Peccato che ogni partita fosse realizzata con una lega di alluminio differente, che aveva diverse caratteristiche meccaniche e quindi dilatazioni termiche non paragonabili! Oggi non è più così. Anche in Cina hanno affinato la produzione. E la classe media italiana, quella che ha due “lire” da spendere in un passatempo come la motocicletta, ringrazia.

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