Fine dei motori endotermici nel 2035? Il Governo mostra i primi dubbi

Solo pochi mesi fa l’Unione Europea aveva lanciato la proposta dello stop a tutti i motori termici entro il 2035 al fine di ridurre le emissioni di Co2 del 55% e ampliare la rete di ricarica per i veicoli elettrici. Una notizia che aveva scosso non poco il mondo delle due ruote ma il Governo sembra già aver cambiato idea.

Le perplessità del Ministro

Secondo Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica, il 2035 è soltanto una data indicativa per programmare questa svolta del settore della mobilità: “Sarà la base per una discussione a livello europeo. Per quanto riguarda la nostra decisione in merito alla proposta della Commissione Europea posso dire che dovevamo dare una posizione orientativa. Nel documento che uscirà a metà 2022 sul pacchetto Fit For 55 si discuterà anche la data presunta del phase-out. Si presume che si parli del 2035 per le auto, 2040 per i furgoni. Qualche paese che non produce auto parla addirittura del 2030”.

Un dietrofront era prevedibile data la grande produzione automobilistica del nostro paese, sicuramente al di sopra di altre nazioni europee: “Si dovranno contare più aspetti, come lo smaltimento delle batterie e una rete di distribuzione elettrica intelligente. Dovremmo pensare a come smaltire gli accumulatori e trasformare questa rete elettrica in rete smart. Non si tratta di comprare una Tesla e ricaricarla alla colonnina, ma di una trasformazione epocale”, ha continuato Cingolani, una rivoluzione a cui forse l’Italia deve ancora abituarsi o forse addirittura accettare.

IL SETTORE MOTOCICLISTICO STA DIVENTANDO DAVVERO ECOSOSTENIBILE?