Il nuovo decreto legge varato dal governo impone dei paletti ai venditori di mezzi a due ruote e tutela maggiormente i clienti: ecco cosa c'è da sapere
Quali sono i diritti del cliente e quali invece i doveri del venditore al momento di acquistare una moto o uno scooter? Il nuovo decreto legge varato dal governo allinea l'Italia alla direttiva europea del 2019 e consente di avere un quadro chiaro sulle garanzie obbligatorie di legge a cui devono attenersi tutti i produttori di beni fisici e digitali, mezzi a due ruote compresi.
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Una delle novità rilevanti è che il venditore avrò l'obbligo, d'ora in poi, di informare il cliente sugli aggiornamenti (software ma anche componentistica) che sono necessari per il mezzo, e quindi sulla validità della garanzia, e se tali aggiornamenti sono previsti nel contratto di vendita. Se un nuovo componente installato produce un guasto alla moto, il cliente potrà così avvalersi della possibilità di addire al produttore l'assenza o la poca chiarezza delle informazioni.
Modifiche, anche se minori, relativamente alla durata delle garanzie. Essa rimane di 24 mesi, ma il diritto di presunzione - il lasso di tempo entro il quale il cliente può accorgersi di un difetto di produzione - aumenta da 6 a 12 mesi. Se si nota il guasto entro un anno dall'acquisto della moto/scooter, è possibile reclamare il difetto di fabbrica. Per un difetto lieve invece non è prevista la risoluzione del contratto.
Infine, per tutelare maggiormente il cliente, la nuova legge impone al venditore di fornire la garanzia su un "supporto durevole", in modo che i termini del contratto non vengano modificati in corso d'opera o all'improvviso.
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