Un medico italiano tra i villaggi dell'Uganda: in moto per portare i vaccini

Un medico italiano tra i villaggi dell'Uganda: in moto per portare i vaccini© Medici con l'Africa Cuamm

La storia di Giovanni Dall'Oglio che nel distretto di Oyam arriva dai pazienti in sella a una moto aiutandoli nella lotta al Covid

Redazione - @InMoto_it

27.12.2021 ( Aggiornata il 27.12.2021 13:54 )

Il racconto di Gian Antonio Sella attraverso le pagine del Corriere della Sera ha svelato l’importante lavoro di Giovanni Dall’Oglio, medico del Cuamm distaccato all’ospedale Giovanni XXIII di Aber, regione del nord dell’Uganda di circa 470mila abitanti. Grazie al Covid Facility, programma delle Nazioni Unite, che ha già permesso la vaccinazione dell’85% della popolazione.

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Integrazione

Apalakos, “Bue dalle grandi corna” secondo il dialetto locale, è nome che il medico si è guadagnato viaggiando in moto tra i sentieri sterrati dell’Uganda dal 1998. Trasferitosi con moglie e figli nella comunità locale della Karamoja si è sottoposto a riti e cerimonie per integrarsi al meglio con la popolazione che ora ha piena fiducia in lui. “Abbiamo 140 motociclette per distribuire medicine e prestare soccorso”, ha spiegato Giovanni, il quale quotidianamente prega per tutti i colleghi e per i tanti bambini che salva dalle malattie. “All’inizio qui erano convinti che il Covid riguardasse gli altri, soprattutto europei e cinesi, poi hanno capito che riguardava tutti. Ora si fidano di noi”, ha continuato il medico.

Fiducia conquistata

In una popolazione in cui ancora si crede nei cosiddetti “guaritori”, Giovanni è riuscito ad ottenere la fiducia dei suoi pazienti semplicemente spiegando. È questa la prima cosa che secondo lui deve fare un medico ed è questo che lo ha reso “uno di loro”. Ha portato un ecografo, un proiettore e un grande lenzuolo appeso per mostrare video alla popolazione che ha immediatamente capito. Non è stato semplice in una regione che nei primi anni 2000 è stata infestata da epidemie violentissime, tra Aids, tubercolosi, malaria, infezioni respiratorie, malattie che non rendono facile intuire se si tratta di Covid o di altro. I medici con l’Africa Cuamm, diretti da don Dante Carraro, sono presenti grazie all’attivismo di don Luigi Mazzucato e continuano dal 1965 a curare grazie alle “pozioni magiche” (come vengono chiamati i farmaci occidentali dalla popolazione d’Uganda), lì dove angeli in sella alle loro moto, contribuiscono ogni giorno a salvare migliaia di vite.

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