Divieto di fuoristrada, ANCMA e FMI unite: "Norma con profili di incostituzionalità"

Divieto di fuoristrada, ANCMA e FMI unite: "Norma con profili di incostituzionalità"

L’associazione dei costruttori e la Federazione Motociclistica Italiana contro la legge che entrerà in vigore il 16 dicembre: crea un grave danno economico al settore delle due ruote. Si lavora per una correzione

Redazione - @InMoto_it

15.12.2021 17:38

A seguito della notizia riguardo l'entrata in vigore di una legge del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che, a conti fatti, vieta la circolazione in off-road, per le moto (ma valida per ogni tipo di mezzo, bici comprese) Confindustria ANCMA e la FMI hanno rilasciato un comunicato dove puntano il dito contro sudetta legge, oltre a chiarire la posizione e le mosse che intendono intraprendere affinchè venga rivista una norma che penalizza, e non poco, il mondo dei fuoristradisti e tutto quel che ne consegue.

ANCMA E FMI: NORMA MIOPE

Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) e FMI (Federazione Motociclistica Italiana)  - recita il comunicato stampa - prendono posizione contro i contenuti del Decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 1° dicembre, che vieterebbe la viabilità forestale e silvo-pastorale al transito ordinario. E lo fanno, insieme, al termine di un anno che ha paradossalmente visto trionfare i piloti italiani proprio nella più importante manifestazione sportiva off-road a livello internazionale, la Sei Giorni di Enduro ospitata nelle colline dell’Oltrepò pavese. 

Da una parte, quindi, l’industria delle due ruote che genera in Italia un valore complessivo di oltre 7 miliardi di euro e occupa nella sua filiera più di 100mila addetti, dall’altra tutta l’attività sportiva di settore con più di 117mila tesserati strutturati in 1760 Moto Club sul territorio nazionale. 

Si tratta di una norma miope - continua - che può creare potenzialmente un grave danno economico al mercato, all’intera filiera, alle attività ludiche e sportive e a quelle legate all’accoglienza e al turismo. Vi sono inoltre possibili profili di incostituzionalità, perché manca evidentemente il bilanciamento degli interessi in gioco e di diritti costituzionali come la libera circolazione, il diritto alla libera iniziativa economica e quello di svolgere attività sportiva e ricreativa.  

ANCMA e FMI, in attesa di ulteriori iniziative, hanno attivato in queste ore un’interlocuzione con il Governo al fine di ottenere chiarimenti ed una correzione delle disposizioni contenute nel Decreto.

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