La proposta "ecologica": anche chi ha una moto storica dovrà pagare il bollo?

La proposta "ecologica": anche chi ha una moto storica dovrà pagare il bollo?

Sostenere le spese per la tassa di possesso anche se hai un modello con 30 anni di vita, in nome della riduzione delle emissioni: il nuovo emendamento del governo fa già discutere

Redazione - @InMoto_it

18.11.2021 11:11

Arriva un'altra proposta da parte del governo, emanata in nome della transizione ecologica. Solo che questa volta non si interviene sui veicoli nuovi, bensì sulle moto storiche. L'emendamento alla delega fiscale a firma di Gianni Pittella e Daniele Manca del PD, Silvia Vono di Italia Viva e Patty L'Abbate e Gabriella Di Girolamo del M5S, intende infatti eliminare l'esenzione dal pagamento del bollo per tutti i proprietari di moto storiche.

Hai una moto storica? Paghi il bollo

In pratica, il governo vuole fare in modo che anche i possessori delle moto che hanno più di 30 anni paghino allo Stato la tassa di possesso. Nello specifico, per chi ha una moto che supera i 30 anni di vita, l'addio all'esenzione sarebbe automatico, mentre per coloro che hanno modelli dai 20 ai 30 anni di vita alle spalle, la procedura varierebbe da regione a regione. Il tutto, ovviamente, con l'obiettivo di ridurre le emissioni.

Il governo sbaglia obiettivo

La proposta, che arriva insieme ad altre norme francamente discutibili - come la cancellazione della sospendibilità delle polizze assicurative - ci sembra assolutamente non pertinente con tutti i progetti di riduzione delle emissioni che l'industria automotive sta portando avanti da alcuni anni a questa parte. Chi possiede una moto storica o d'epoca, infatti, non la utilizza per la guida di tutti i giorni. Si tratta infatti di acquisti spinti dalla passione, e dalla felicità di possedere un modello che ha segnato la storia di un mondo che abbiamo imparato ad amare sin da piccoli. Chi ha una moto storica, la utilizza per brevi passerelle, raduni dedicati, al massimo delle piccole scampagnate nei weekend. Le emissioni nocive sono talmente risicate che francamente crediamo che non siano le moto storiche a dover essere oggetto di tali manovre. Non sono quindi loro il "nemico da combattere".

Un mercato destinato a crollare

Senza dimenticare un aspetto tutt'altro che trascurabile. Ovvero il fatto che l'universo delle moto storiche continua ad avere un suo mercato florido, fatto di compravendite che, tra imposte varie, produce incasso anche per lo Stato. Se la proposta andasse a buon fine, il possessore di un modello storico (a meno che non abbia disponibilità di un certo peso) si ritroverebbe a dover sostenere nuove spese. E se si tirasse troppo la corda? Sarebbe costretto a vendere la sua moto, con la conseguenza che aumenterebbe l'offerta e diminuirebbe la domanda. Tradotto, mercato al ribasso. E nel frattempo, una moto storica, magari italiana e dalla "carriera" significativa, si andrebbe a parcheggiare in un garage all'estero, lì dove la passione per le due ruote viene rispettata al di là di ogni eventuale transizione verso un mondo più "verde".

REVISIONE MOTO, AUMENTA IL COSTO MA C'È IL CONTENTINO DEL BONUS VEICOLI SICURI

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento