La lettura dei dati sugli incidenti stradali del 2023 ci riporta a una cruda realtà. Ma, da dove arrivano quei numeri? Che effetto fanno? Qual è il livello di guida di noi motociclisti?
Nel 2023 sono morti su strada 734 motociclisti. Una volta erano molti di piu?, e? vero, e anche rispetto al 2022 c’e? stato un sensibile miglioramento: –6%. Pero?, 734 morti in un anno significano pur sempre due morti al giorno. Due di noi che la mattina escono e non tornano. E se ci pensiamo bene, scoccia. Soprattutto se prima o poi fra quei due ci capitiamo noi.
Fatta questa apertura, entriamo nel tema di questo approfondimento, raccontandovi che ACI e ISTAT a luglio hanno diffuso, come ogni anno, le statistiche sull’incidentalita? dell’anno precedente. I numeri non sono particolarmente positivi, e noi abbiamo voluto approfondire, con l’aiuto di alcuni esperti: Alessia Grande, coordinatrice dell’Area Statistica dell’ACI; Giordano Biserni, il presidente dell’ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale); e infine Sebastian Will, psicologo tedesco specializzato su tematiche connesse alla sicurezza stradale. Will, motociclista, lavora per il Wu?rzburg Institute for Traffic Sciences (WIVW), un ente di ricerca che si occupa di approfondire il fattore umano e l’interazione umana con le macchine, in particolar modo nel settore auto e moto.
Per iniziare, abbiamo sentito Alessia Grande al telefono, e la prima domanda e? una curiosita?.
Perche? l’Automobil Club firma le statistiche ufficiali sull’incidentalita? stradale italiana?
"L’ACI ha un protocollo con l’ISTAT per collaborare come contitolare nella redazione delle statistiche".
- Com’e? organizzato il lavoro?
"I rilevamenti degli incidenti sono operati dalle forze di Polizia, che via tablet li inviano all’ISTAT. L’ACI interviene subito nella fase di controllo e correzione. Perche? gli errori sono frequenti. Un esempio e? Roma, dove molti incidenti sono stati inseriti negli anni passati come avvenuti presso la Stazione Ostiense. Perche? per i rilevatori e? piu? facile individuare e riportare quel punto, piuttosto che inserire le coordinate precise. L’ACI per questo ha degli informatici che si occupano proprio di correggere i dati; sia per la georeferenziazione sia per evitare doppioni e controllare campi fuori norma. L’ACI ha inoltre una propria statistica, con la localizzazione di incidenti stradali che avvengono sulle strade primarie, sulle autostrade e sulle statali. Quando arriviamo alla fase finale, quando cioe? deve essere messo a punto il report di luglio, collaboriamo con ISTAT anche per la rilevazione delle contravvenzioni nei Comuni capoluogo. La parte della mobilita? e? dunque gestita da noi, mentre il report finale e? stilato da ISTAT e poi rivisto a quattro mani insieme ad ACI".
– Che tipo di incidenti censite?
"Solo quelli con lesioni a persone, non quelli con danni a cose".
– Passate buona parte dell’anno a studiare questi numeri, che raccontano di persone morte o ferite: che approccio avete con questa realta??
"L’ACI si occupa di educazione stradale nelle scuole, ha centri di guida sicura, e una rete di circa 200 autoscuole inserite nel circuito Ready to Go, che sono dotate anche di simulatori di guida. Non ultimo, siamo promotori di campagne di sicurezza stradale. I destinatari sono in particolare i ragazzi".
- C’e? un’evoluzione in questo vostro lavoro?
"Quest’anno per la prima volta nella ricerca abbiamo inserito un nuovo allegato. Si chiama matrice di collisione, e? una tabella a doppia entrata e riporta i morti per tipo di utente e in collisione con le varie categorie di veicoli. Nel caso ad esempio dei motociclisti, e? evidente come il maggior numero di morti avvenga per scontri con autovetture. Siamo al 51% di motociclisti morti".
- Si puo? estrarre qualche altro numero relativo alla nostra categoria?
"Si?. In generale i motocicli coinvolti in incidente sono una media del 15% sul totale dei veicoli coinvolti negli incidenti dell’anno, con pero? il 25% di morti sul totale. Il 25% dei morti per incidente purtroppo sono motociclisti, categoria che rappresenta anche il 21% dei feriti. Per quanto riguarda i comportamenti, dominano la velocita? (22% di morti) e la guida distratta (13% di morti). La maggior parte degli incidenti dei mezzi a due ruote avviene su strada urbana: il 74%, con un 37% di morti. Per le fasce d’eta?, quella piu? a rischio va dai 30 ai 54 anni, sia per uomini che donne. Fra i passeggeri e? elevata anche la mortalita? nella fascia 18-29 anni".
– Numeri difficili da mandare giu?, soprattutto considerando che le moto sono molto meno delle auto, e percorrono meno chilometri. Il dato sui chilometraggi medi per categoria di veicolo non l’abbiamo, vero?
"L’ISTAT pero? puo? avere certi dati. Ha chiesto a noi quelli sul parco circolante, e al Ministero dei Trasporti quelli sui chilometraggi registrati in fase di revisione dei veicoli. L’idea e? fare un merge per ottenere una percorrenza media per categorie di veicoli. Ci si sta lavorando da molto tempo, e? complicato unire due archivi cosi? complessi, non so quando potra? essere pronta questa statistica".
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