Il recente test del nuovo Dragster 700 Twin ha messo in evidenza un dettaglio che ci ha incuriosito: un sistema di regolazione aggiuntivo dedicato al monoammortizzatore posteriore. A prima vista sembra richiamare alla memoria uno schema già noto agli appassionati, quello introdotto anni fa sul Gilera Nexus. Su quel modello, infatti, un pomello meccanico posto sul lato sinistro, collegato tramite un albero all’ammortizzatore, permetteva di variare l’altezza del retrotreno. Un’idea semplice ma efficace, studiata per adattare la moto alle diverse esigenze del pilota, dal turismo al carico con passeggero.
Vediamo come funzionano i due sistemi.
N.B. I grafici di seguito sono a scopo puramente indicativo e non rispecchiano dei valori reali, ma solo gli andamenti ipotizzando un attacco senza interposzione di cinematismi.
Il sistema visto sul Dragster, pur simile nell’impostazione esterna, lavora però in modo differente. Qui la regolazione si trova sul lato destro e, agendo sul registro, si interviene su una bielletta collegata tramite alberello al monoammortizzatore posto a sinistra. La particolarità sta nel fatto che il collegamento è di tipo eccentrico: variando la posizione del registro, non si modifica l’altezza del veicolo, bensì l’inclinazione dell’ammortizzatore stesso.
La differenza rispetto al Nexus è sostanziale. Nel modello Gilera si agiva sulla posizione iniziale del mono e variava il precarico, andando quindi a influire sulla forza necessaria per la prima compressione, cioè sull’equivalente del precarico (vedi foto in alto con il punto di primo impulso variato dopo la regolazione del precarico). Con il brevetto Italjet, invece, non cambia il punto di attacco della forza iniziale (quindi non cambia il precarico che si regola tranquillamente con la classica ghiera sul mono Ohlins), ma la curva di intervento della molla: in pratica, si varia la sua progressività modificando l’inclinazione della posizione iniziale del mono.
È come avere a disposizione molle con caratteristiche (costante elastica) diverse (vedi grafico, con le tre linee di risposta della molla, ipotizzata lineare con al centro la linea che indica la regolazione standard e le altre due che ipotizzano du interventi in + o in - sul registro): una più rigida, paragonabile a un filo di diametro maggiore, e una più morbida, equivalente a un filo più sottile. Tutto questo senza sostituire componenti, ma semplicemente ruotando un registro. Il vantaggio è notevole: il pilota può scegliere se privilegiare il comfort nei trasferimenti quotidiani, ottenere maggiore sostegno con passeggero o bagagli, oppure irrigidire l’assetto per una guida più aggressiva e sportiva.
Una soluzione intelligente che rende il Dragster 700 Twin un mezzo capace di adattarsi non solo allo stile, ma anche all’umore e alle esigenze del momento.
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