Salvo rare eccezioni, sono anni che in vetta a questa sfida troviamo moto di questo segmento. Scalarla, quindi, è stato sin da subito il vero obiettivo delle due contendenti
Lo dimostrano i voti della pagella, con un parziale nella voce “Motore” di 129 a 114 a favore della GS. La bavarese prevale praticamente in ogni voce di confronto, ad eccezione di frizione e cambio, dove l’Africa fa la voce grossa. Un risultato che fotografa molto bene la differente impostazione tra i due modelli: la Honda, in versione DCT, punta a svolgere al meglio il mestiere di infaticabile viaggiatrice all-rounder, sacrificando qualcosa in termini di prestazioni assolute in favore di facilità di gestione (che è davvero totale!) e capacità di regalare chilometri di esplorazione “no stress” (in qualunque contesto, anche impegnativo). D’altro canto, è innegabile il gusto assoluto di scatenare questo boxer sui passi di montagna: un’unità che regala pura gioia motociclistica.
La tedesca si impone anche nelle categorie “Comportamento su strada” e “Uso”. Al motore esplosivo, infatti, si accompagna una ciclistica estremamente raffinata. Nonostante le dimensioni importanti, la R 1300 GS entra in curva briosa, con le sospensioni che riescono nel duplice compito di assicurare rigore e assorbire le irregolarità dell’asfalto. Ma la vera magia arriva sui tornanti stretti e strettissimi dello Stelvio: la facilità con cui se li lascia alle spalle, uno dopo l’altro, ha qualcosa di esoterico; una “oversize” che danza come un’étoile della Scala. Nello stesso contesto, la Honda accusa talvolta un leggero delay del DCT nella cambiata che fa perdere per un attimo la “linea giusta”. In questi casi (tornanti strettissimi da prima-seconda marcia) meglio gestirla in manuale. Insomma, l’Africa Twin rimane un po’ indietro ma... attenzione a non sottovalutarla: tra i passi di montagna si è rivelata comunque un mezzo intuitivo, facile, con comandi che rispondono con coerenza alle richieste del pilota. La ciclistica – ottimo il setting delle sospensioni – regala una guida rotonda, facendo percepire bene cosa capita sotto le ruote. Il che si traduce in un immediato livello di fiducia, nient’affatto scontato! A conferma di quanto detto sulle doti di grande viaggiatrice, la Honda conquista il punto nella categoria “Comfort”: sella più comoda per pilota e passeggero e poca rumorosità di marcia (ancora grazie al DCT). In conclusione, la vittoria della BMW risulta corretta, ma il divario (429 a 402) non rende del tutto giustizia alle qualità della Honda. Piccola annotazione: i punteggi ottenuti dalle due moto sono i migliori (insieme a quelli della BMW S 1000 XR) tra tutti quelli delle partecipanti a questo Alpen Masters 2024.
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