Rewind, Aprilia Tuono Fighter 2002: la prima Streetfighter di serie!

Rewind, Aprilia Tuono Fighter 2002: la prima Streetfighter di serie!

Non è un caso se oggi il nome Tuono sia una dinastia in ottimo stato di salute conosciuta da tutti gli appassionati. Una pietra miliare che ha iniziato i suoi passi 20 anni fa

08.07.2022 ( Aggiornata il 08.07.2022 09:51 )

Meno raffinata, ma sempre cattiva

Diversamente dalla tuono R, la Fighter ha un aspetto meno prezioso, tecnologico, e pure la moto nella sostanza è quella, con particolari meno costosi e raffinati ha un aspetto più elegante pur conservando una certa aggressività. Merito delle nuove livree, rossa o nera monocromatiche, e della piacevole colorazione in bronzo riservata al telaio e al forcellone mentre in luogo dei numerosi particolari in Kevlar carbonio troviamo materiali meno costosi. già, oltre a rendere meno appariscente sotto il profilo estetico, i tecnici di Noale hanno lavorato sodo per cercare di riportare il prezzo di acquisto entro valori accettabili senza impoverirla troppo nella sostanza. Un obiettivo importante dal punto di vista della commercializzazione su vasta scala, ottenuto passando all'impiego di Forcella showa e mono ammortizzatore Sachs, meno raffinate e costose delle Ohlins, oppure sostituendo gli splendidi cerchi in lega leggera forgiati della OZ con più tradizionali unità razze cave. L'impianto frenante Brembo serie oro, di qualità notevole, è stato semplificato mediante l'impiego delle tradizionali pinze a due pastiglie.

Il raffinato motore bicilindrico a V di 60 gradi ad iniezione elettronica ha perso solo qualche cavallo in fatto di potenza massima, a favore della migliore qualità dell'erogazione ai regimi medio-bassi lavorando di fino sulla mappatura della eprom e modificando i condotti di aspirazione. L'attuale configurazione del maxi bicilindrico che equipaggia la Tuono Fighter, lo rende compatibile con la normativa antinquinamento Euro 1 ma, per certi paesi, è disponibile la versione catalizzata in grado di rientrare nella Futura normativa Euro 2.

Sin dalla prima occhiata, la Fighter veste adeguatamente i panni della moderna naked senza eccessi o forzature, con in debito risalto il bel telaio verniciato in bronzo che si stacca dalla livrea rossa o nera delle limitate porzioni di carrozzeria. Il corposo motore bicilindrico a V, sembra fatto apposta per essere lasciato in bella vista chiuso inferiormente dal Puntale aerodinamico è completato dal generoso silenziatore di scarico che sale dalla parte destra. La parte indiscutibilmente più professionale è l'avantreno, a corredo del quale ci sono la forcella Showa a steli rovesciati interamente regolabile e il generoso impianto frenante Brembo serie oro con i grossi dischi forati da 320. Non solo perché, in un simile contesto, non stonano i due originali convogliatori d'aria mentre, bene integrato al resto, è anche il rastremato cupolino che, assieme al gruppo ottico anteriore, contribuiscono a rilevare il familiare look delle sportivissime Aprilia RSV. Dove non c'è nessuna analogia con quest'ultime e nella definizione del manubrio in ergal a sezione variabile, rialzato attraverso l'Impiego di eleganti riser in lega leggera, dall'estremità piuttosto aperte. La cura nei dettagli prosegue quando ci si sofferma ad analizzare la realizzazione del Puntale, nel quale è inserito il radiatore del circuito di lubrificazione, la presenza degli utili, in caso di una scivolata, tamponi in nylon ben in vista nella parte centrale, nel posteriore si distinguono i due piccoli gruppi ottici tondi che sbucano dal codone nella cui parte terminale è ricavato un discreto vano portaoggetti.

Come va su strada?


Pur avendo messo su qualche chilo di peso è perso le raffinatissime sospensioni il comportamento dinamico della originale Maxi Naked Aprilia e di quelli da leccarsi i baffi. in particolare ci sembra bene organizzata la distribuzione dei pesi Considerando la sincerità con cui l'avantreno, grazie anche ai favorevoli bracci di Leva offerti dal manubrio, risponde ai comandi del pilota in modo equilibrato, solo spalancando di colpo l'acceleratore si finisce inevitabilmente, aggrappandosi alle estremità del manubrio, per alleggerire l'avantreno, ma in ogni circostanza il buon lavoro svolto dell'ammortizzatore di sterzo evita pericolose oscillazioni o sbacchettamento dal anteriore. pur senza essere un fulmine in fatto di maneggevolezza gli inserimenti in curva, i cambi di direzione sono sempre eseguiti in modo armonico, la discesa in piega progressiva è neutrale anche quando nelle svolte più strette si fatica a tenere su di giri il motore.

Andandoci a spasso, alle andature da parata o nella guida in surplace è richiesto davvero limitato  impegno, che non mancherà di agevolare l'approccio da parte dei piloti meno esperti, così come a salire della velocità la Fighter si mantiene essenzialmente neutra in ogni condizione. accetta di buon grado gli inserimenti in curva e si mantiene rigorosa nella traiettoria impostata a patto di non esagerare con l'acceleratore in uscita di curva perché, in questa particolare condizione, la precisione di guida e si ridimensiona può capitare di sentirla allargare verso l'esterno. Una condizione maggiormente avvertibile con installati i pneumatici Metzeler Sportec M1 di primo equipaggiamento grazie ai quali, però, si possono raggiungere le varie inclinazioni in piena sicurezza, grazie alla corposa sezione del pneumatico da 190, così come sentire sempre l'avantreno bello solido pure sulla accentuate sconnessioni dell'asfalto, in presenza di Fondi infidi. 

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