Rewind, Malaguti RST 50: il primo amore

Rewind, Malaguti RST 50: il primo amore

Con la sua impostazione sportiva fa leva sulle velleità pistaiole degli aspiranti piloti, garantendo anche tanto divertimento e facilità di guida

Redazione - @InMoto_it

26.12.2021 10:30

"La prima moto non si scorda mai" recitava la pubblicità della Malaguti, che in effetti, sotto le mentite spoglie di ciclomotori, alla fine degli anni '80 proponeva delle vere e proprie moto in scala ridotta; come l'RST 50, nato nel 1987 per far fronte alla richiesta di 50 cc sportivi sempre più crescente. Fu la risposta della Casa - al periodo- di San Lazzaro alla nuova Aprilia Af1 50 arrivata l'anno prima. Non c'era dubbio infatti che questo cinquantino richiamasse alla mente una maxisportiva stradale. Con la sua carenatura completa ed accessoriato di tutto punto aveva tutte le carte in regola per far provare al quattordicenne più focoso le emozioni di un gran premio.

La versione che arrivò sul mercato nel 1991 vantava alcuni ritocchi alla livrea rispetto alla precedente, arricchita anche dalle ormai irrinunciabili decal degli "sponsor tecnici". Molto gradevoli i nuovi accostamenti cromatici, con la parte centrale della carena in bianco bordata di blu, inserita in un quadro in rosso dominante che si estendeva fino ai cerchi in lega leggera, e con la chicca del doppio scarico posteriore (elemento caratterizzante fin dalla prima versione del 1987) e di tabelle portanumero laterali in giallo che facevano tanto Mondiale 500.

La scheda tecnica parlava di un motore 2 Tempi di 49,9 cc raffreddato a liquido. L'ammissione era affidata ad un carburatore Dell'Orto 14/12. Il telaio aveva una struttura a doppia culla con tubi quadri in acciaio saldati che poggiava su una forcella Paioli, dotata di sistema Anti-dive, e un mono posteriore Sebac che lavorava con schema Cantilever. Il peso dichiarato era di 98 kg a secco. Due i freni a disco, con una unità da 220 mm all'anteriore e 200 mm al posteriore.

Certo, il prezzo di 3.650.000 lire (circa 1900 euro di oggi) non poteva dirsi contenuto rispetto ai ciclomotori di stampo utilitario, ma d'altro canto si deve riconoscere che l'RST voleva essere, riuscendoci in pieno, un ciclomotore d'élite, in grado di distinguersi anche in un settore di mercato combattuto come questo. Questo piccolo grande ciclomotore restò in catalogo fino al 1992. Poi arrivò l'ondata dei primi scooter e per i 50ini "race replica" iniziò a farsi dura.

Malaguti RST 50

Malaguti RST 50

Il cinquantino della Casa emiliana, nonostante fosse un ciclomotore, ricordava in tutto e per tutto una maxisportiva stradale. Amata dai giovanissimi motociclisti, la sua guida divertente e l'assetto corsaiolo la resero il primo amore dei quattordicenni

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