Aprilia FV2: la storia contemporanea è iniziata con lei

<p>Aprilia FV2: la storia contemporanea è iniziata con lei</p>

Nel 2007 venne presentato il concept all'EICMA. Fu un "banco prova" per le tecnologie e l'estetica che poi abbiamo visto nelle moto sportive e di alta gamma degli anni a venire

01.10.2021 ( Aggiornata il 01.10.2021 12:35 )

Ci sono Concept fini a se stessi, realizzati dalle case per stupire e ravvivare lo show nelle varie fiere internazionali di motociclette, altri invece che rappresentano vere e proprie anticipazioni tecnologiche del futuro come l'Aprilia FV2 del 2007, un concept di cui oggi sembra tutti si siano dimenticati, ma che è stato l'apripista del futuro di Noale e di tutta la tecnologia delle supersportive che oggi possiamo acquistare. Col senno di poi, era una finestra sul futuro, ma 15 anni fa non potevamo ancora saperlo!

Estetica, elettronica e telaio, il futuro secondo Aprilia

Il concept Aprilia FV2 FOTO

Il concept Aprilia FV2 FOTO

Ci sono Concept fini a se stessi, realizzati dalle case per stupire e ravvivare lo show nelle varie fiere internazionali di motociclette, altri invece che rappresentano vere e proprie anticipazioni tecnologiche del futuro come l'Aprilia FV2 del 2007, un concept di cui oggi sembra tutti si siano dimenticati, ma che è stato l'apripista del futuro di Noale e di tutta la tecnologia delle supersportive che oggi possiamo acquistare. Col senno di poi, era una finestra sul futuro, ma 15 anni fa non potevamo ancora saperlo!

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Guardandola da fuori, la FV2 era una power naked dalle linee caricate sull'anteriore, con una sospensione a quadrilatero deformabile che non è diventata una concreta realtà nel mondo delle sportive ma è di sicuro effetto scenico pensando a come è stato "carenato" tutto l'avantreno. All'anteriore corrucciato segue una parte centrale e un codino che riconosciamo molto di più, perchè sono elementi estetici che ancora rappresentano il linguaggio stilistico di Aprilia e che hanno debuttato sul mercato con la prima serie RSV4 e Tuono.

Meccanicamente, questa concept portava al debutto un nuovo motore 1200 bicilindrico a V di 90 gradi, un'evoluzione del motore che era ancora il cuore pulsante della produzione del momento. Lo scopo non era tanto sviluppare nuove architetture meccaniche ma sviluppare concetti di elettronica che poi avremmo visto sul mercato, come il ride-by-wire (che ha debuttato per la prima volta su una Aprilia, la Shiver, qualche anno dopo) e lo sviluppo di un sistema di controllo di trazione che lavorasse assieme alla regolazione automatica delle sospensioni, qualcosa che ora reputiamo quasi normale sulle moto di alta gamma, ma che nel 2007 era roba che solo la MotoGP poteva pensare.

Il telaio era un progetto particolare, perchè non era un vero e proprio telaio ma una struttura portante che reggeva l'avantreno, inglobando la scatola filtro e agganciandosi alla parte anteriore del motore che fungeva da elemento stressato. Praticamente quello che 5 anni dopo è diventato un marchio di fabbrica per la Ducati Panigale, e ancora prima che iniziasse la sperimentazione di questo sistema in MotoGP con Casey Stoner.

Una moto che ha azzeccato al 100% il futuro

Infine il discorso strumentazione e controlli, perchè la FV2 era stata curiosamente dotata di una PSP (Play Station Portable, piattaforma portatile di videogiochi) come strumentazione: il suo piccolo display a colori poteva fornire tutte le informazioni necessarie al pilota e gestire il controllo dell'elettronica della moto, oltre ad avere la possibilità di fungere da navigatore con il segnale GPS. Sappiamo come è andata a finire, le strumentazioni TFT moderne sono esattamente l'evoluzione di questa idea.

Il perchè non si parli, ai giorni nostri, della FV2 come di una moto rivoluzionaria e profetica per tutta l'industria moto è un mistero. Ci si ricorda di concept magari esteticamente più iconiche ma di sicuro meno importanti dal punto di vista evoluzionistico. L'importanza di questa power naked - vista con gli occhi di oggi - è stata a dir poco fondamentale.

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