Rewind, Honda CBR 600 F '98: veloci senza soffrire

Rewind, Honda CBR 600 F '98: veloci senza soffrire

Motore da 110 CV, telaio in alluminio e linee ancora oggi attuali. La media di Tokyo era (ed è) una moto facile e veloce, buona per tutto: dalle gite fuori porta (anche in coppia) alle sgroppate in pista 

11.06.2021 09:52

Sebbene si sia evoluta in senso ancora più sportivo, in sella alla nuova CBR 600 F si viene accolti comodamente, su strada come in pista, anche dopo una intera giornata, non abbiamo registrato affaticamenti per braccia e gambe. Ben modellata nello sviluppo della carenatura e nella zona di congiunzione tra sella e serbatoio, la Honda permette poi agili spostamenti del corpo nella guida sportiva, mentre nell'impiego spassionato in città o nei trasferimenti extraurbani non ha perso quelle caratteristiche di di praticità e fruibilità che contraddistinguevano le precedenti versioni.
La si sente ben più assettata di sospensioni, un po' meno protettiva per la minore altezza del cupolino ma, a dispetto della maggiore birra di cui è dotato il motore, non abbiamo avvertito alcuna fastidiosa vibrazione nè alcun accumulo di caolre nella marcia a velocità ridotta.
Per il passeggero ci sono a disposizione abbastanza spazio su cui sedere, pedane non troppo alte e il pratico maniglione a cui ancorarsi.

Ciclistica armonica e motore che è un "violino"

Nel comportamento dinamico è possibile scoprire il suo grande equilibrio ciclistico: maneggevole e duttile ai voleri del pilota viaggiando in souplesse, armonica nei cambi di direzione, rapida ma non troppo precipitosa negli insermenti in curva. Davvero una bella guida quella della nuova CBR 600 F, in grado di infondere al più esperto dei motociclisti come al neofita, una grande sicurezza.

Sui tratti veloci, tanto più se sconnessi, non l'abbiamo mai sentita alleggerirsi di sterzo, così come è precisa nel rispondere ai cambiamenti di rotta. Se proprio vogliamo muovere un appunto nel comportamento della ciclistica questo riguarda la tendenza ad allargare di avantreno in uscita dai curvoni.

In pista per rendere al meglio abbiamo solo ritoccato la taratura del monoammortizzatore (indurendo l'idraulica in estensione e compressione) per dare maggiore coerenza al posteriore in accelerazione.

Al buon comportamento della ciclistica corrisponde l'ottima resa del motore il quale, più che sotto il profilo della potenza, impressiona dal punto di vista della erogazione priva di buchi e di qualsiasi incertezza. Il lavoro svolto dai tecnici Honda lo si riscontra nella grande regolarità già ad un modesto numero di giri (si può riprendere in sesta marcia già dai 2000 giri), mel pastoso tiro ai 4000 - 5000 giri che consente di uscire dalle curve lente, pronto a scatenarsi dai 7000-8000 giri con una intensità che si esaurisce poco prima dei 14.000 giri. Un vero "violino".

Rewind, Honda CBR 600 F '98 FOTO

Rewind, Honda CBR 600 F '98 FOTO

Nel 1998 Honda rivoltò la sua media sportiva apportando modifiche al motore quattro in linea arrivato a 110 CV, alla ciclistica, con un nuovo telaio in alluminio ed alla linea. Quello che non cambiò fu la ricetta che la CBR 600 F proponeva: facilità nell'uso quotidiano (anche in coppia) e prestazioni pronte a farsi valere anche se si aveva voglia di usarla in pista

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